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L’ex cameriera del “Check Point“ accusata di rubare gli incassi: assolta "perché il fatto non sussiste"

La ex dipendente del locale "Check Point" di Firenze, Elisa S., è stata assolta dall'accusa di aver sottratto 18mila euro di incassi. Il giudice ha concluso che "il fatto non sussiste".

Era accusata di aver sottratto 18mila euro di incassi del “Check Point“, il noto e frequentatissimo chiosco di piazza Ferrucci, tappa fissa del popolo della notte fiorentina.

Ma all’esito del processo, una ex dipendente del locale, Elisa S., 40 anni, assistita dall’avvocato Sabrina Del Fio, è stata assolta perché "il fatto non sussiste". Secondo l’accusa, nata da una denuncia del titolare del locale, rappresentato dall’avvocato Roberta Rossi, la cameriera, nel periodo in cui è stata dipendente dell’attività - tra l’ottobre del 2014 e il maggio del 2015 -, avrebbe “alleggerito“ la cassa di una banconota da 50 euro ogni qualvolta i clienti prelevano bevande direttamente dal banco frigo, omettendo di battere il relativo scontrino. Ma nel corso del processo, che ha visto l’acquisizione di ore di filmati delle telecamere del chiosco, l’accusa non ha trovato riscontro e il giudice, Francesco Coletta, ha assolto l’imputata.