"Le difficoltà delle imprese toscane specie nei settori turistico-alberghiero, manifatturiero, commercio e ristorazione hanno evidenziato una crisi legata a mancanza di liquidità. Ciò lascia spazio di manovra a organizzazioni criminali". Fa effetto leggere la Relazione su attività e risultati della Dia (nella foto, il capocentro a Firenze, Francesco Nannucci) presentata al Parlamento dal ministro Lamorgese. Segnalate "presenza e operatività di elementi contigui alle organizzazioni mafiose". Gestiscono anche in sinergia con gente del luogo smaltimento rifiuti, appalti, estorsione, usura, traffico e spaccio, prostituzione e manodopera clandestina". Confermata la presenza di esponenti legati a ‘ndrangheta e camorra. E albanesi "manifestano pericolosità e incidenza" negli illeciti dei cinesi e nel loro ruolo nel distretto tessile-abbigliamento (Sesto e Campi). Reimpiego di capitali in attività immobiliari o turistico-alberghiere, alienazione eo avvio di attività edili per acquisire appalti. A conferma l’operazione “Revenge” 184 a Firenze (settembre 2021) di Polizia e GdF con 12 misure a soggetti ritenuti affiliati ad un clan di Nocera Inferiore. Accertata la presenza a Firenze di un’associazione avviata da 2 frat elli. Si riuniva al ristorante, i membri stoccavano e ricettavano proventi in parte destinati ad autofinanziare il clan a Firenze e a Nocera. La Dia di Firenze (luglio 2021) ha eseguito un decreto di confisca di beni per 10 milioni a un imprenditore alberghiero di Napoli residente a Montecatini. Il 10 dicembre decreto di confisca di beni per 300mila euro a uno di Aversa. ’Ndrangheta nello smaltimento illecito di rifiuti speciali e 7 misure (15 aprile 2021) dei Carabinieri per “Keu”186, associazione a delinquere per traffico illecito di rifiuti e inquinamento ambientale. Al centro dell’inchiesta un imprenditore calabrese in stretto contatto con le cosche Gallace e Grande Aracri.
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