Fondazione Open: Lotti, Toto e Bianchi indagati per corruzione

Oltre a loro indagato anche Patrizio Donnini, imprenditore fiorentino vicino alla famiglia Renzi e fondatore dell'agenzia di comunicazione Dotmedia

Alberto Bianchi, ex presidente di Open, che organizzava la Leopolda (Ansa)

Alberto Bianchi, ex presidente di Open, che organizzava la Leopolda (Ansa)

Firenze, 9 aprile 2021 - Un avviso di proroga di indagini in cui si ipotizza il reato di corruzione, nell'inchiesta della procura fiorentina sulla fondazione Open, sarebbe stato notificato al parlamentare Pd Luca Lotti, ad Alberto Bianchi, ex presidente di Open, ad Alfonso Toto, legale rappresentante della Toto Costruzioni spa, e a Patrizio Donnini,imprenditore fiorentino vicino alla famiglia Renzi e fondatore dell'agenzia di comunicazione Dotmedia.

L'inchiesta è stata aperta per finanziamento illecito ai partiti ed altro: nei mesi scorsi si è poi appreso che c'era anche un'ipotesi di corruzione, ma non si sapeva a chi fosse stato contestato il reato.

L'accusa, in concorso, è di corruzione per l'esercizio della funzione. Nell'avviso di proroga delle indagini non sarebbe tuttavia specificato l'episodio a cui si riferisce il reato contestato. Ipotesi fondante dell'inchiesta della procura fiorentina su Open, quella che la fondazione renziana sia stata usata come un'articolazione di una corrente di partito (il Pd), violando le norme sul finanziamento. Per la Guardia di finanza nella fondazione Open sarebbero confluiti dal 2012 al 2018 oltre 7 milioni di euro in violazione delle norme sul finanziamento ai partiti. Nell'inchiesta sono indagati fin dalle prime fasi delle indagini l'ex presidente di Open Alberto Bianchi e l'imprenditore Marco Carrai, accusati di finanziamento illecito ai partiti.

Stesso reato che poi i pm hanno attribuito a Matteo Renzi e ai componenti del consiglio direttivo della fondazione Maria Elena Boschi e Luca Lotti. Oggetto delle indagini anche un pagamento di circa 2 milioni di euro fatto dalla Toto Costruzioni spa in favore dello studio dell'avvocato Alberto Bianchi, come compenso per un incarico professionale avuto dal legale in merito a un contenzioso tra il gruppo di costruzioni e Autostrade per l'Italia. Un passaggio di denaro considerato sospetto dalla procura di Firenze.

La Toto Costruzioni ribadisce l'estraneità della società e dei suoi amministratori ai reati ipotizzati e informa che Alfonso Toto, indagato dalla Procura di Firenze, ha già da tempo lasciato le cariche di presidente, amministratore delegato e consigliere di amministrazione proprio per poter più serenamente far valere le sue ragioni. Nel confermare che quello affidato a suo tempo all'avvocato Bianchi era un incarico professionale senza altro fine se non la tutela degli interessi della società in controversie legali - spiega una nota -, la Toto Costruzioni esprime piena fiducia nell'operato della magistratura e si dice convinta che la verità dei fatti non potrà che emergere e prevalere.

«I legali dell'on.Lotti, Franco Coppi ed Ester Molinaro, dichiarano di aver ricevuto una proroga di indagine in cui si ipotizza il reato di corruzione e precisano di non poter offrire, al momento, alcuna ulteriore informazione poiché l'atto non descrive i fatti sui quali vertono le indagini». È quanto si legge in una nota diffusa dagli avvocati di Luca Lotti, in relazione alla proroga delle indagini per concorso in corruzione nell'ambito dell'inchiesta sulla fondazione Open.

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