"Giù le mani dai pini", la guerra del viale Redi

Italia Nostra scrive al sindaco e torna a chiedere di rivedere il progetto che prevede l’abbattimento dei cinquanta alberi lungo la strada

Dalle barricate in piazza della Vittoria alle ’arrampicate’ di Careggi (ricordate la clamorosa protesta del ’pasionario’ verde Antonio Laganà che si appollaiò per giorni in cima a un bagolaro di viale Morgagni per impedirne l’abbattimento?), quando si toccano il verde e gli alberi – che a dir la verità in città non sono mai stati esattamente in modalità amazzonica – a Firenze tira sempre aria di sommossa. Così è anche in queste settimane in viale Redi dove il Comune ha annunciato un progetto di completo restyling dell’arredo verde che prevede la rimozione della storica alberatura e della vegetazione attuale per poi procedere al completo rinnovo.

Proprio in queste ore è arrivata la seconda richiesta ufficiale di Italia Nostra che chiede di fermare subito il piano dell’amministrazione comunale per poi valutare eventuali ipotesi alternative. La presidenza dell’associazione ambientalista ha infatti nuovamente inoltrato al sindaco Dario Nardella una lettera con la quale "si chiede di sospendere l’esecuzione del progetto di presunta ‘riqualificazionè di viale Redi", in città, "annunciato per metà agosto".

In una nota Italia Nostra ricorda la lettera "inoltrata in data 13 luglio con argomentazioni circostanziate relative ad errori e carenze nel progetto approvato dalla giunta" con cui l’associazione stessa aveva "chiesto di fermare l’esecuzione del progetto e di discutere le possibili soluzioni alternative".

"A quella lettera - spiega il vicepresidente di Italia Nostra a Firenze, Mario Bencivenni - non è stata data ancora nessuna risposta, come a nessuna risposta è venuta dagli assessori presenti all’incontro organizzato dal Comune di Firenze in forma ‘semiclandestina’ il 19 luglio scorso presso la Casa della Cultura a Novoli per illustrare ai cittadini i contenuti del progetto".

"In quell’incontro inoltre – si ricorda ancora – tutti i cittadini che hanno preso la parola hanno espresso giudizi fortemente negativi sul progetto". Per questi motivi – si legge poi – e avvicinandosi alla data in cui si dovrebbe portare in esecuzione il progetto, Italia Nostra ha scritto una nuova lettera che vi inoltriamo in allegato accompagnata questa volta da una puntuale valutazione tecnica dei danni e delle conseguenze negative prodotte dalla nuova sistemazione sotto il profilo ecosistemico, cioè sull’aumento dell’isola di calore della zona, e sul peggioramento dell’inquinamento atmosferico. Insomma un progetto oltre che sbagliato, carente e costoso, anche dannoso alla salute dei cittadini!".

L’avvio della prima fase del cantieri è previsto appunto dopo Ferragosto e riguarderà il tratto compreso tra via San Iacopino e via Targioni Tozzetti. Questa fase si concluderà nella prima metà di ottobre coerentemente con la possibilità di piantare le nuove essenze. Palazzo Vecchio ha già fatto sapere che i circa 50 vecchi pini che risalgono agli anni ’60 – e che sono stati classificati in classe ’c’ quindi in precario stato di conservazione – saranno sostituiti con 106 alberi, dell’età di 10 anni, di ginkgo biloba. In questo modo, secondo il Comune, sarà definitivamente rislto il problema delle radici dei pini che sviluppandosi in superficie hanno provocato grosse buche sul manto stradale.

Emanuele Baldi

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