Al via l'Eredità delle Donne, le tre proposte del sindaco Nardella

Le proposta del sindaco all’inaugurazione del festival: 'La statua dell’Elettrice in Palazzo Vecchio. Borse di studio e murales dedicati alle donne"

Antonella Centra, Serena Dandini, Dario Nardella e Luigi Salvadori

Antonella Centra, Serena Dandini, Dario Nardella e Luigi Salvadori

È dedicata alle «Next Generation Women», la nuova generazione di donne europee e del mondo in dialogo con le voci storiche del femminismo, la quarta edizione de L'Eredità delle Donne, il festival sull'empowerment e sulle competenze femminili, con la direzione artistica di Serena Dandini, che si tiene a Firenze in Manifattura Tabacchi da oggi a domenica e on line su www.ereditadelledonne.eu.

Sette incontri sui temi dell'attualità nel segno del confronto tra generazioni, due panel interamente dedicati a scienza e inclusività, due serate e tante ospiti che si alterneranno sul palco, tra icone del femminismo, premi Oscar, economiste, accademiche, attiviste, scienziate, autrici, giornaliste e pioniere in tutti i campi del sapere. Ampio spazio anche ai libri, con dodici presentazioni di cui quattro in prima italiana.

Nardella: "Poche donne nelle istituzioni, parta rivoluzione culturale"

"Da Firenze che ospita 'L'Eredità delle Donne' 2021, mi piacerebbe partisse una grande rivoluzione culturale che metta la donna al centro. Guardiamo a noi amministratori, alla politica: in questo campo il problema della scarsa rappresentanza politica femminile è lampante". Ha detto il sindaco Dario Nardella inaugurando il festival. "Lo abbiamo visto alle ultime elezioni amministrative, le donne hanno perso in partenza: c'erano solo 30 candidate sindache su 162 nelle venti città capoluogo. Zero sostenute dal Pd, 2 per Fdi-Lega. L'eccezione: 7 in corsa per M5s. E dopo il voto non è andata meglio: nelle 20 grandi città al voto per le amministrative non è stata eletta nessuna sindaca, sono tutti uomini". E allora, sottolinea, "vogliamo più donne, in tutti i campi. Non perché donna ma perchè competente, brava, intelligente, piena di risorse. Quante volte a riunioni prettamente maschili abbiamo sentito la frase 'ci serve una donna', 'mettiamo nel panel una donna' o cose di questo genere? Una donna purchessia. No, una donna in quanto persona valida. E finché non ragioneremo in termini di competenza anziché di genere andremo sempre poco lontano. Uomini compresi".

Le tre proposte del sindaco

«Dieci borse di studio ad altrettante giovani laureate in lauree magistrali. Arricchire Firenze di arte pubblica con due murales dedicati a donne, di cui una a Margherita Hack, e ricollocare la statua dell'Elettrice Palatina in marmo firmata dal Salimbeni, vogliamo portarla a Palazzo Vecchio». Sono le tre proposte lanciate da Dario Nardella. Su ricollocare la statua dell'Elettrice Palatina Nardella ha annunciato che questo potrebbe essere fatto magari «nella quinta edizione del Festival». Del resto, ha aggiunto «l'arte è uno strumento potentissimo per parlare a tutti e per provare a smuovere coscienze e abitudini radicate. Pensiamo al grande quadro di Jenny Saville nel Salone dei Cinquecento a Palazzo Vecchio, luogo dove al di là della bellezza degli affreschi e delle sculture è chiaro che si esalta con quelle immagini il potere maschile, tutto incentrato sul dominus, Cosimo I, con scene di battaglia e di violenza. Saville è la prima pittrice a posizionare un dipinto di quelle dimensioni in un salone dove gli uomini la fanno da padrone e quelle tre donne abbracciate che ha raffigurato sembrano volersi difendere proprio dalla violenza e dalla forza del potere maschile». Sui murales il sindaco ha affermato che «uno sarà nel Quartiere 4 e raffigurerà Margherita Hack, l'altro sarà in via Rocca Tedalda» e sarà dedicato ai diritti delle donne.

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