"È vero che al ballottaggio si riparte ogni volta da zero, ma è inutile negare che i pronostici ora sono nettamente a favore di Sara Funaro".
Piuttosto tranchant la previsione di Alessandro Chiaramonte, professore ordinario di Scienza politica e Sistema politico italiano all’università di Firenze, sul secondo turno delle comunali in città: Sara a mezzo passo dalla vittoria, Eike grossomodo a caccia di un miracolo.
Professore, come mai Schmidt alla fine non ha sfondato nelle zone più critiche, a Novoli o alle Piagge, dove l’emergenza sicurezza sembrava aver stufato molti fiorentini?
"Non è mai semplice stabilire i flussi dei voti nei quartieri perché ci sono vari fattori che poi non sono rilevabili nel computo finale. Comunque ritengo il risultato di Schmidt tutt’altro che negativo. E per diverse ragioni".
Ce le dica.
"Innanzitutto con quasi il 33% ha stabilito un piccolo record. L’opposizione non aveva una percentuale così alta a Firenze dai tempi di Scaramuzzi, quindi parliamo di 25 anni fa. Poi è stato bravo a coagulare tutti i voti del centrodestra, cosa non semplice, e ha pure attratto qualche elettore di centro che magari alle Europee ha poi scelto Azione o Stati Uniti d’Europa".
Funaro ha preso un 43% che le ha dato un bel sospiro di sollievo. Tuttavia non è una percentiale scintillante.
"Già. E’ necessario premettere però che il centrosinistra si è presentanto molto diviso anche se va detto anche che a Firenze, da quando c’è l’elezione diretta del sindaco, e cioè dal 1995, quasi mai è stato compatto dall’estrema sinistra al centro".
In definitiva la candidata dem si è mossa bene?
"Sì. È riuscita a tenere insieme quasi tutto il voto Pd, pescando anche lei qualcosa al centro. Diverso il discorso per quanto riguarda Alleanza Sinistra Verdi. In città alle Europee il partito ha preso addirittura il 10%, ma per dire su 100 di questi voti solo 30 sono andati a Funaro. Gli altri magari hanno scelto Palagi, o Del Re. O forse scheda bianca".
Ad ogni modo una fetta di città che sembrava in rivolta per cantieri, microcriminalità e overtourism alla fine non ha espresso quel voto di pancia che la destra auspicava e la sinistra temeva. Non le pare?
"Beh, comunque non dimentichiamo che Funaro ha preso il 43%, il risultato più basso da decenni. Nardella cinque anni fa vinse con il 57%. Il disagio in parte si è rilevato. Pensi solo a tutte le spaccature che ci sono state nel centrosinistra...".
Centrosinistra che secondo lei non avrà comunque particolari affanni al ballottaggio, giusto?
"Beh, Funaro parte strafavorita. Si ricomincia da zero, è vero, ma il Pd ha dimostrato di avere un elettorato granitico e compatto. Ha fatto anche meglio di Fratelli d’Italia e Lega. Una sola cosa deve sperare che non accada Funaro".
Ovvero?
"Che coloro che non hanno votato né lei e né Schmidt al primo turno si orientino principalmente sul secondo al ballottaggio. Non credo tuttavia possa succedere, se non in piccola parte, perché comunque la città ha già dimostrato di essere orientata a sinistra e non penso nemmeno che, qualora dovessero arrivare, eventuali indicazioni di voto di Saccardi e Del Re possano spostare più tanto i voti".
Non rischia Funaro che la macchina dei suoi candidati che, dal 9 giuno hanno già una poltrona, abbia un motore meno brillante e qualche elettore, non esortato, scelga il mare?
"Certo. Ma a destra avranno lo stesso problema".
Quindi è giusta la strategia del Pd di non chiedere apparentamenti ufficiali?
"Sì".
Come mai Schmidt ha preso tanti voti in centro storico quando i più se li aspettavano dalle periferie?
"Forse è un voto di disagio, probabilmente proprio nel centro storico si concentrano le maggiori insoddisfazioni, magari legate al turismo o ai trasporti pubblici".