Firenze, 2 ottobre 2019 - Il telefonino di David Solazzo, il cooperante fiorentino trovato morto lo scorso maggio, nell'isola di Fogo a Capo Verde, è come vuoto. Ancora sotto sequestro il cellulare non ha più chat comuni. E come se David avesse svuotato il proprio account whatsapp, in realtà «svuotato» dopo la sua morte. Se ne ne è accorta la famiglia del trentenne.
Chi è stato? Quando? E’, quello del telefonino, l’ultimo di una serie di misteri investigativi che anziché diradarsi e fare piena luce sul caso, s’infittiscono. Tra le altre stranezze, la casa dove è morto David fatta dissequestrare dagli inquirenti appena 48 ore dopo il ritrovamento del corpo; il mancato impiego sul luogo sembra della polizia scientifica; e ciononostante il divieto imposto alla sorella di David di scattare foto all’interno dell’abitazione alloquando andò a Fogo pochi giorni dopo la notizia drammatica.
L’avvocato Giovanni Conticelli, a nome della famiglia Solazzo fa un appello: "Da capo verde non è arrivato alcun atto, salvo una generica comunicazione sulle cause della morte, non ad opera di terzi. Indagini della procura di Roma a parte, chiediamo che il nostro governo intervenga sulle autorità locali".
La nuova autopsia disposta dal pm Amelio, a Roma, eseguita dal prof.Pascali, ha stabilito che David è morto per insufficienza respiratoria provocata dall’emorragia: il taglio di tre vene della parte superiore del braccio destro, causata da un oggetto tagliente ‘atipico’: il vetro della finestra rotto.
g. s.
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