Crac pilotati degli hotel, due notai nei guai

Chiesta l’interdizione per due professioniste fiorentine: sono coinvolte nell’inchiesta della Dda sulla "spoliazione" di alberghi di Chianciano

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FIRENZE

Ci sono anche due notai fiorentini, nell’inchiesta della Dia che ha come ’epicentro’ Chianciano Terme e i suoi hotel.

In manette è finito l’imprenditore Luigi Pergamo, 44 anni, nato e residente a Salerno.

Pergamo ha la sede della sua società in via Santa Caterina d’Alessandria, dove è ubicata anche il bar ’Le volte’, finito anch’esso nell’inchiesta condotta dalla polizia di Siena e dai carabinieri del nucleo ispettorato del lavoro di Siena.

L’associazione per delinquere, contestata dal pm Luigi Monferini, sarebbe stata finalizzata alla "spoliazione, sistematica, di beni" di strutture alberghiere, hotel in cui si sarebbe fatto anche ricorso al caporalato, con lavoratori costretti a lavorare fino a 12 ore al giorno per 500800 euro al mese, senza riposi o ferie e senza contributi.

Due dipendenti donne hanno anche denunciato episodi di violenza sessuale. Le misure, firmate dal gip del tribunale di Firenze Alessandro Moneti, riguardano anche la moglie di Pergamo, Carmela Ciminelli, 38 anni, avvocato, finita ai domiciliari, e un altro imprenditore, Luigi Procaccini, 64 anni, originario di Benevento, anch’esso ai domiciliari. Associazione per delinquere, finalizzata alla commissione di vari delitti di natura patrimoniale e tributaria i reati contestati.

Indagate altre sei persone persone: tra queste, le due notaio (E.E., 39 anni, ed S.M., 38, entrambe con studio a Firenze) di cui l’organizzazione si sarebbe avvalsa per volture di cessione di quote, affitto o cessioni di aziende ideologicamente falsi circa la reale indicazione e titolarità effettiva dei soggetti coinvolti.

Nei confronti dei notai chiesta la sospensione dall’esercizio di un pubblico ufficio o servizio. Per gli investigatori a capo dell’organizzazione ci sarebbe stato "Pergamo che, con l’aiuto della moglie e dei suoi stretti collaboratori aveva messo in piedi una complessa attività illecita di spoliazione, sistematica, di beni delle aziende che conduceva, raggirando i cedenti sulla propria solvibilità, frodando il fisco, impiegando personale a nero ed intestando diverse società a prestanome. Tra i vari passaggi societari sono emersi contatti con soggetti riconducibili alla criminalità organizzata calabrese, tuttora in corso di approfondimento".

Tra i delitti contestati appunto l’intestazione fittizia di beni e appropriazione indebita, in quanto i pagamenti destinati a società fittiziamente intestate incaricate di gestire gli alberghi, soprattutto nella stazione termale di Chianciano, venivano dirottati verso altre persone giuridiche, con sede in altre città e apparentemente non riconducibili agli stessi soggetti, con danno ai creditori degli hotel, di fatto insolventi oppure morose.

"Con questo meccanismo, sono state truffate importanti società di servizi pubblici Toscane, che di fatto hanno subito un pesante danno". L’inchiesta, coordinata dalla Dda di Firenze, ha portato anche al sequestro delle quote del capitale sociale di 15 persone giuridiche, per un valore complessivo di oltre 600.000. Tra queste, anche la "Pergamo Hotels" e la "Pergamo House & Buildings" ubicate in via Santa Caterina d’Alessandria.

ste.bro.

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