Scuole, il rebus delle rette. "Ingiusto pagare ancora"

Sospese dal Comune le tariffe per i servizi come mensa o trasporto. Problemi per le private. Federconsumatori: "Rimborsare le famiglie"

Un'aula

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Firenze, 23 marzo 2020 - «Non è giusto continuare a pagare la retta come se la scuola fosse aperta. Oltretutto, in quella di mia figlia non è neanche partita la didattica a distanza…". La voce di un papà è quella delle centinaia di famiglie con bimbi alle paritarie. Se i genitori con figli iscritti alle pubbliche non stanno sborsando alcunché (il Comune ha sospeso rette e tariffe per servizi scolastici quali mensa, pre-scuola o trasporto), il discorso è diverso per le famiglie che hanno optato per la privata. Federconsumatori Toscana ha scritto all’Anci per chiedere il "rimborso di quanto pagato per servizi non usufruiti".

Ma la questione non è semplice. "Per i nidi e l’infanzia abbiamo chiesto alle famiglie di fare uno sforzo per il mese di marzo. Ma se il blocco si protrae, non vedo come possano esserci le condizioni per pretendere il pagamento", allarga le braccia Leonardo Alessi, presidente della Fism. Pertanto, da aprile almeno una parte dei nidi e dell’infanzia privati non dovrebbero più chiedere pagamenti.

Discorso diverso invece per gli altri livelli scolastici. "La didattica prosegue a distanza e dunque si paga", è la risposta unanime. "Le paritarie offrono la stessa possibilità di studiare da casa delle pubbliche. Altra questione sono i servizi accessori. In questo caso è legittimo che i genitori chiedano di non pagarli", dice Leonardo Croatto, Flc-Cgil. È proprio questo il punto: "Se può andar bene pagare per la didattica a distanza, non è giusto farlo per mensa e riscaldamento", osservano i genitori. "E’ un momento difficilissimo - sospira Alessi -. Capiamo le difficoltà di tante famiglie ma questa situazione non va affrontata in un’ottica di contrapposizione. È necessario un intervento straordinario dello Stato a supporto del settore, altrimenti rischiamo che a settembre molte scuole non riaprano".

Lancia un appello ai genitori Leonardo Amulfi, presidente federazione asili nido Fan: "Chiediamo alle famiglie di non interrompere i pagamenti perchè ne va della sopravvivenza delle strutture. Bisogna poi che le istituzioni si facciano carico del problemai". Per non parlare poi del personale scolastico, che rischia la cassa integrazione. Si fa sentire pure la voce delle scuole paritarie cattoliche Fidae: "La scuola non si è fermata. I nostri istituti continuano a garantire la didattica".

Si appella al "buon senso" l’onorevole Gabriele Toccafondi: "La situazione non è facile. Da una parte ci sono le scuole che fanno il massimo, dall’altra le famiglie in difficoltà. Nel mezzo il buonsenso".

Elettra Gullè © RIPRODUZIONE RISERVATA

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