Commisso attacca i giornali: "Dite bugie". Replica del sindacato: "Parole inaccettabili"

Fiorentina, la conferenza stampa del patron viola diventa un caso nazionale

Rocco Commisso

Rocco Commisso

Firenze, 14 maggio 2021 - Diventa un caso nazionale la conferenza stampa del patron della Fiorentina Rocco Commisso. L'incontro con i giornalisti si trasforma in un acceso battibecco tra il presidente e alcuni esponenti della stampa stessa. Rea, secondo Commisso, di aver "massacrato" lui stesso e la sua famiglia in questi mesi.

Una conferenza stampa nella quale si doveva parlare principalmente del futuro tecnico della Fiorentina e del nuovo allenatore. Temi che finiscono in secondo piano e che anzi diventano un caso nazionale, tra chi sostiene le parole del presidente e chi invece lo accusa di eccessiva durezza nei confronti dei giornalisti. Una rovente polemica che coinvolge le sigle sindacali della stampa, che bollano le parole di Commisso come "inaccettabili". 

«Ci sarà gente che non potrà venire in Fiorentina o al Centro sportivo. I media hanno diritto di critica? E io ho diritto di proprietà». Questa una delle frasi detta da Commisso, che si riferiva al "cartellino rosso" che vuole sventolare ad alcuni giornalisti impedendogli l'ingresso nel centro sportivo viola. 

''Ci sono giornalisti - dice Commisso - che dicono bugie, come ad esempio sulla festa di due giocatori nostri a Milano. Non è vero, nessuno lo ha detto. Però, va bene se io vengo chiamato Rocco Benito, se offendono Rocco, i nostri giocatori. Ne sono state dette troppe, nessuno ha preso le difese dei miei giocatori. Sento, leggo, un sacco di porcherie. Io non ho mai frustrato nessuno dei miei giocatori, non si fa così. I sogni sono una cosa, le promesse sono un'altra".

"Parole inaccettabili, quelle pronunciate da Commisso - si legge in un comunicato della Federazione nazionale della stampa -, mai ascoltate in un incontro stampa e non giustificabili nemmeno con l'amarezza di una stagione difficilissima. Commisso ha parlato di giornalisti ruffiani e addirittura manipolati da presidenti di altri club, di giornalisti che fanno i soldi con la Fiorentina, di giornalisti che non raccontano mai il vero. Inutile anche il tentativo di intervenire per chiedere a Commisso un approccio diverso, più sereno e confacente alla situazione nella quale si stava trovando, fatto dal presidente dell'Ast, Sandro Bennucci, al quale è stata tolta la parola dopo pochi secondi con una frase secca«.

"Sono state scritte cose indegne, sulla mia squadra, sul mio allenatore - dice ancora Commisso - Voi siete gente di calcio? Io faccio questo lavoro da 71 anni. La Fiorentina è andata male anche per colpa dei giornalisti, avete scritto cose ingiuriose. Non avete il coraggio di dire che quello che viene scritto non è vero. Sono stato chiamato 'Rocco il Terrone', 'Lo Zio d'America'. Ho investito molto più dei Della Valle in due anni, loro sono stati 17 anni. Sono qui da 2 anni, datemi altri 15 anni per fare paragoni. I risultati non sono arrivati, anche loro non li hanno fatti subito''.

"Un atteggiamento inqualificabile - la replica della Fnsi - Solo nei regimi autoritari si verificano comportamenti del genere. In una prossima occasione, di fronte a simili epiteti, i colleghi sono invitati a uscire dalla video conferenza". Fnsi, Associazione Stampa Toscana, Ordine dei giornalisti della Toscana, Ussi nazionale e Ussi Toscana si rivolgono a Federcalcio e Lega di serie A perché approfondiscano, anche attraverso la Procura federale, quello che è accaduto.

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