Esplode in città la moda dello chef a casa

Compleanni, battesimi, anniversari: addio uscite, lo show cooking è privato

Chef sempre più protagonisti

Chef sempre più protagonisti

Firenze, 3 ottobre 2018- Dalla nonna nonna che, per una volta, decide di abbandonare i fornelli per godersi i nipoti, al fidanzato che, per chiedere la mano della sua lei, cerca una cena al top, ma tra le mura domestiche. Sono sempre di più i fiorentini che hanno ceduto al fascino degli chef a domicilio. Una tendenza che prima riguardava solo gli stranieri (da vent’anni la figura è diffusissima ad esempio a Londra oppure in Australia) e che ora conquista anche chi è nato e cresciuto all’ombra del campanile di Giotto. A differenza del catering, il cuoco a domicilio non porta con sé alcun cibo già pronto, ma prepara tutto quanto nella cucina del proprio cliente. Compleanni, battesimi, veglioni di Capodanno, ma anche semplici cene tra amici o colleghi per degustare prodotti particolari oppure per rilassarsi in compagnia tra le mura della propria casa.

La figura dello chef a domicilio è super versatile. E, dunque, pronta a venir incontro alle richieste più variegate e, talvolta, anche originali. C’è chi chiede la cena in vigna e chi opta per lo chef a domicilio per inaugurare il proprio appartamento. E chi, il giorno del battesimo del figlio, preferisce invitare amici e parenti a casa propria. Senza però muovere un dito in cucina. Che comodità, poi, per le coppie con bimbi piccoli. Cenando in casa, appena il pargolo ha sonno può tranquillamente andare a letto. «Quel giorno, voglio essere servita e riverita», la frase più ricorrente che si sentono dire gli chef. Gente snob? Macchè. Il cuoco in casa non è solo per super-ricchi. Sono sempre di più gli amici che si regalano una cena di questo tipo nell’appartamento di uno di loro e che, alla fine, pagano ‘alla romana’.

MA COME funziona in concreto il lavoro dello ‘chef a chiamata’? Tutto inizia dall’‘ispezione’ della location. Dunque, il cuoco va dal cliente per vedere coi propri occhi la cucina e la sala o il giardino in cui si svolgerà l’evento. Il menu viene scelto insieme al padrone di casa in base ai gusti dei commensali, certo, ma anche ad eventuali intolleranze alimentari. Tutto viene poi messo nero su bianco. E lo chef fa firmare al cliente un foglio sia sulle intolleranze che sulla responsabilità rispetto all’utilizzo di strumenti in cucina. Sì, perché spesso la cena o il pranzo vengono preceduti da una vera e propria ‘lezione tra i fornelli’.

PER QUANTO riguarda la spesa, perlopiù viene fatta dallo chef dai fornitori di fiducia, ma non mancano i clienti che preferiscono occuparsi da soli della scelta dei vini o della carne. Arrivato il grande giorno, il cuoco diventa il padrone assoluto della cucina e del servizio a tavola. Tutto deve essere perfetto, anche se l’ambiente è informale. Il prezzo? Minimo 50 euro a persona. Uno chef serio vi rilascerà la fattura e accetterà il pagamento anche con carta di credito. Occhio agli ‘improvvisati’: personaggi che si spacciano per cuochi, ma che non hanno una minima idea di quali siano le norme igieniche e sanitarie. E che alla fine, manco a dirlo, si fanno pagare in nero.

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