I giovani inventori di Fakebusters: l’app che ‘acchiappa’ le bufale

L'idea di Filippo Maria Dolfi e Emiliano Guidi

La premiazione di Filippo Maria Dolfi e Emiliano Guidi

La premiazione di Filippo Maria Dolfi e Emiliano Guidi

Firenze, 13 settembre 2019 - Da ghostubusters a Fakebusters. Questa volta ad essere acchiappati non sono i fantasmi, ma le fake news , le false notizie. E’ l’idea di due ragazzi di 19 e 20 anni, Filippo Maria Dolfi e Emiliano Guidi, che fino a pochi mesi fa erano ancora sui banchi della scuola superiore e che ora invece sono pronti a lanciare un’app, ‘Fakebusters’, appunto, che smaschera le ‘bufale’. Grazie all’utilizzo di una banca dati e all’intelligenza artificiale, l’applicazione, che sarà pronta tra qualche mese, consentirà all’utente di inserire un articolo, o la foto di un articolo, o un link alla notizia da esaminare e darà come risultato la percentuale di affidabilità.

Il meccanismo di valutazione è basato su una serie di parametri, tra cui autore, fonte e testata. L’idea di Filippo e Emiliano ha preso forma all’interno di Eye, Ethics and Young Entrepreneurs: selezionati dalla loro scuola – l’istituto di istruzione superiore Elsa Morante-Ginori Conti – hanno partecipato con altri 100 studenti al programma di educazione all’etica e all’imprenditorialità promosso da Artes, Associazione toscana ricerca e studio, che da otto anni permette ai giovani di conoscere il mondo dell’imprenditoria, in parallelo agli studi superiori. L’idea dei due ragazzi, che sono i più giovani partecipanti di sempre ad Hubble, il programma di accelerazione di Nana Bianca, Fondazione Cr Firenze e Fondazione per la ricerca e l’innovazione dell’Università di Firenze, è stata selezionata come la migliore per Eye Firenze 2018 durante la ‘Giornata delle Idee di Impresa’ a Confindustria Firenze.

Con il sostegno di un programmatore, i due giovanissimi imprenditori sono entrati poi a Murate Idea Park, dove hanno continuato a sviluppare il proprio progetto. Oltre al grant di 50mila euro di Hubble, potranno affrontare le prime spese con il premio di 1.000 euro del piccolo Fondo Eye. «Per tutto lo scorso anno scolastico – racconta Filippo – abbiamo sacrificato uscite e amici per dedicarci allo sviluppo della nostra idea imprenditoriale nel tempo libero che ci restava dallo studio». mo.pi.

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