Bruzzone: "Il 25 novembre? Andrebbe festeggiato ogni giorno"

La criminologa notissima al pubblico della tv: "La strage di Orvieto? Mi preoccupano i mariti esemplari, le famiglie modello".

Roberta Bruzzone

Roberta Bruzzone

Firenze, 14 novembre 2019 - "Il significato del 25 novembre? E' una giornata che serve a ricordare ciò che ognuno dovrebbe tener presente in ogni momento: il rispetto nei confronti della donna, la capacità di non abbandonarsi alla violenza. Non perdere mai di vista il senso della parità di genere. In realtà il 25 novembre dovrebbe essere festeggiato ogni giorno".

Roberta Bruzzone, psicologa forense, criminologa, scrittrice e personaggio televisivo si batte da sempre contro la violenza di genere. Nei suoi libri ha delineato in particolare la figura del maschio narcisista, il più pericoloso potenziale aggressore. 

Non passa giorno senza che donne non restino vittime.

"Appunto. Non bisogna mai abbasasre la guardia nella prevenzione. Che risiede anche nella capacità di conoscere ciò che si cela dietro l'uomo che si ama e si crede ci ami".

L'ultimo caso è quello di Orvieto, dove un uomo ha ucciso la moglie e la figlia prima di suicidarsi. Era definito un uomo irreprensibile.

"Mi fanno paura soprattutto gli uomini irreprensibili, le famiglie modello, dove tutto è in armonia. Apparentemente".   

Perché?

"Dove non esiste conflitto, tutto sembra filare liscio significa che qaulcuno dà ordini e viene ubbidito a prescindere e qualcun altro subisce. Meglio le 'famiglie imperfette', dove si litiga, ci si chiarisce".

Stavolta è accaduto in Umbria. Il centro Italia può essere considerata una zona a rischio particolare?

"Non ci sono zone più pericolose delle altre. La violenza  si manifesta allo stesso modo con identica intensità in ogni parte del paese"

Come trascorrerà la giornata del 25 novembre?

"Sarò a Sant'Elpidio, nelle Marche. Al mattino incontrerò oltre duemila ragazzi delle scuole, la sera sarò a teatro con tutta la popolazione".

Lunedì 18 Roberta Bruzzone sarà a Prato ospite dell'associazione "Senza veli sulla lingua" e del Kiwanis club. Al pomeriggio presenterà in salone consiliare il suo libro "Io non ci sto più - Consigli pratici per riconoscere un  manipolatore affettivo e liberarsene". In serata sarà nel salone della Provincia alla cena di gala per sostenere il progetto di "Senza veli sulla lingua" per aprire in città una stireria e un laboratorio di rammendo e cucito  destinati a offrire occasioni di lavoro alle donne vittime di violenza. Il mattino successivo sarà a Ponte Buggianese (Pistoia) per l'inaugurazione di una "panchina rossa". Piero Ceccatelli

 

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