Obbligo Pos dai 60 euro, i negozianti: "Giusto così, commissioni troppo alte"

Cursano: “Se vogliamo davvero andare verso la moneta elettronica, allora dobbiamo eliminare i costi, almeno fino a 25 euro". Ma per i clienti le carte sono ormai "indispensabili"

Firenze, 3 dicembre 2022 - Da una parte i clienti che “non possono più fare meno delle carte”, dall’altra i negozianti che lamentanto “costi di commissione troppo alti”. Aldo Cursano, presidente di Confcommercio Toscana, è molto chiaro: “Se vogliamo davvero andare verso la moneta elettronica, allora dobbiamo eliminare i costi, almeno fino a 25 euro. Chiediamo che i micro-pagamenti siano assolutamente esentati da ogni costo”.

È lo stesso ragionamento che fa Giulia Borgioli, titolare di Cadò, a San Donato: “Se un cliente paga col Pos un ciondolino da 3 è come se, di fatto, glielo regalassi”. Ormai le persone sono abituate alle carte. “Da quando faccio i pagamenti con lo smartphone - ci racconta Elisa, - non apro più il portafogli. Sì, sono una di quei ‘rompiscatole’ che non stanno simpatici a Salvini. Per me, la comodità è tutto. Pago in un attimo, non alimento la fila, non tocco niente e tutto è tracciato”. “Sono moltissimi i clienti che pagano col bancomat - dicono dal bar ‘Caffetteria magica’ di via Villa Demidoff -. Noi non diremo mai di no a nessuno. Siamo un bar di quartiere. Per noi le persone non sono numeri, come può succedere in centro, ma clienti con nome e cognome. È vero comunque che le commissioni sono troppo alte”. “Bisognerebbe fare come all’estero. So che in alcuni paesi le commissioni sono proprio azzerate. Da noi la maggior parte dei clienti usa le carte, anche per oggetti che costano pochi euro”, le parole di Veronica, che lavora da The Cartoon Store. Secondo le statistiche di Confcommercio “nei ristoranti il 95% del fatturato transita dalle carte. Mentre nei bar ci stiamo avvicinando al 50%”. 

 

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