SANDRA NISTRI
Cronaca

Alberi a Morello, comitati in rivolta: "Con il taglio? I rischi aumentano"

Gli ambientalisti chiedono di fermare l’intervento: "Tuteliamo gli esemplari con più di 50 anni"

Alberi a Morello, comitati in rivolta: "Con il taglio? I rischi aumentano"

Alberi a Morello, comitati in rivolta: "Con il taglio? I rischi aumentano"

Fermate i tagli. Con una nota inviata agli uffici competenti per la questione della Città Metropolitana di Firenze e della Regione Toscana, al sindaco sestese Lorenzo Falchi, alla Soprintendenza Archeologica Belle Arti e Paesaggio per la Città Metropolitana di Firenze e alla stazione dei Carabinieri Forestali di Ceppeto Italia Nostra interviene ancora sui tagli di bosco e realizzazione di una nuova pista di esbosco in zona Fosso di Tassinaia a Morello chiedendo, agli enti destinatari della missiva, di revocare i permessi per l’operazione, ancora in corso. La presa di posizione, che segue quella già resa pubblica a fine marzo, si basa sulla dettagliata perizia di un geologo nella quale sono esaminate le documentazioni relative alle autorizzazioni e viene evidenziato che, nella procedura di autorizzazione svolta dalla Città Metropolitana, sarebbero "stati omessi fondamentali argomenti che potrebbero e dovrebbero influire sulla legittimità della pratica autorizzativa" ovvero "documenti di carattere scientifico e pianificatorio che costituiscono palese vincolo di attività richiesta". In particolare, il riferimento è al "Piano per l’Assetto Idrogeologico /PAI che classifica l’area di Tassinaia a Pericolosità Geomorfologica Elevata di tipo A, all’interno della quale si riscontra un’area a Pericolosità Molto Elevata e della presenza nella zona delle sorgenti di Tassinaia, riconosciute dal Demanio Civico fin dagli Anni Settanta" con le quali "i tagli e i lavori alle strade di esbosco impattano in modo vistoso". Le perplessità già espresse da Italia Nostra si riferiscono anche al fatto che molti alberi dell’area boschiva in cui sono già stati effettuati o sono in corso i tagli hanno un’età superiore al limite dei 50 anni previsti per l’autorizzazione, concessa dalla Città Metropolitana, al bosco del taglio ceduo. Anche il Consorzio Cogemo, che gestisce l’acquedotto, aveva inviato una formale diffida al proseguimento dell’intervento. Pochi giorni fa nella vicenda erano intervenuti anche i carabinieri che, dopo le segnalazioni ricevute sul taglio massiccio di piante di ‘età’ avanzata, avevano effettuato accertamenti e contestato alla ditta esecutrice dei lavori i reati di invasione di terreni e di danneggiamento su quasi mille metri quadrati di un bosco caratterizzato da un ceduo invecchiato. Il titolare della ditta boschiva è stato segnalato e sono state comminate sanzioni amministrative per un importo complessivo di quasi 3500 euro.

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