REDAZIONE FIRENZE

Addio ad Adele Corradi: "Barbiana il suo mondo mai abbandonato"

Gambelli nell’omelia per le esequie della collaboratrice di don Milani "Umanità e attenzione: il contributo alla scuola". Messaggio di Betori.

Monsignor Gherardo Gambelli, arcivescovo di Firenze

Monsignor Gherardo Gambelli, arcivescovo di Firenze

"Adele Corradi arriva a Barbiana da un altro mondo, quello di un privilegio sociale non diverso da quello del Priore. Ma la farà diventare il suo mondo, a cui è stata legata per tutto il resto della sua vita. Il suo contributo alla Scuola è stato soprattutto la sua umanità, la premura, l’attenzione. In particolare il metodo della scrittura collettiva l’ha vista partecipare alle grandi prospettive degli ultimi anni di Barbiana, quelli della malattia e del percorso verso la morte di don Lorenzo". Lo ha detto l’arcivescovo di Firenze, Gherardo Gambelli, nell’omelia per il funerale di Adele Corradi, l’insegnante che collaborò fianco a fianco con don Lorenzo Milani a Barbiana, morta centenaria alla fine della scorsa settimana, celebrato ieri mattina nella chiesa di San Salvatore al Monte. La funzione, presieduta dall’arcivescovo Gherardo, è stata concelebrata da padre Fausto Lenti, don Alessandro Santoro, cappellano della Comunità di base delle Piagge e da don Andrea Bigalli, responsabile toscano di Libera, parroco di Sant’Andrea in Percussina, e coordinatore del Comitato Diocesano per don Lorenzo Milani.

Sono "gli anni della Lettera ai giudici, - ha aggiunto monsignor Gambelli - il carteggio raccolto ne “L’obbedienza non è più una virtù”, della “Lettera a una professoressa”. Ha continuato a vivere la scuola nel resto dei suoi anni. Non solo come insegnante alle scuole statali, ma rimanendo un punto di riferimento a tutte e tutti coloro che hanno studiato questa esperienza meravigliosa. Chi l’ha conosciuta personalmente ha molti motivi di riconoscenza nei suoi confronti. Per le memorie che ha raccolto nel suo libro “Non so se don Lorenzo”, per la sua intelligenza vivace e acuta, che, al pari del Priore la rendevano una persona divertente, nel modo più bello con cui si può intendere l’aggettivo. Così infatti definiva don Milani: “la persona più divertente che abbia mai conosciuto”. Una scuola in cui, per alcuni anni, hanno condiviso l’insegnamento, e che ci dimentichiamo sempre di definire come una scuola in cui si andava volentieri, nonostante le difficoltà per farlo".

"Forse non a caso salutiamo Adele nel giorno della giornata internazionale contro la violenza sulle donne - ha osservato ancora -. Perché cessi questo orrore, sappiamo bene che si deve concretamente porre in atto questo grande dono dell’educazione e dell’intelligenza, in specie quella femminile, e non consentire ad alcuno di disprezzarla, sminuirla o spengerla".

Al termine delle esequie è stato letto anche un ricordo inviato dal cardinale Giuseppe Betori, arcivescovo emerito, che ha espresso "gratitudine per una donna che ha offerto vicinanza e sostegno a don Lorenzo Milani a Barbiana. Consegnando Adele Corradi alla misericordia divina, la prendiamo come esempio. Ha capito, forse come nessuno, l’amore radicale di don Lorenzo Milani per il suo piccolo popolo, reso grande da quanto ha appreso. Nel mistero dei santi entra oggi Adele, e ad accoglierla, accanto al Signore, troverà don Lorenzo. La loro testimonianza continui a fare scuola a noi dal cielo".

Hanno preso la parola anche il presidente della Fondazione don Milani Agostino Burberi ed alcuni nipoti di Adele. L’assessore alla cultura di Palazzo Vecchio Giovanni Bettarini, è intervenuto in rappresentanza del sindaco di Firenze Sara Funaro. Da Bettarini, ex sindaco di Borgo San Lorenzo, anche un ricordo personale della professoressa di Barbiana che, ancora bambino, aveva conosciuto perché sua madre era anche lei insegnante e collega di Adele Corradi.

Duccio Moschella