Addio a Panichi Maestro del colore

L’ultimo dono alla sua Impruneta lo ha realizzato poche settimane fa, rappresentando il mondo del vino e le feste dionisiache nell’etichetta d’autore numero 37 intitolata "Le Baccanti", diventata simbolo dell’annata vinicola della Festa dell’Uva 2022. Roberto Panichi (nella foto), artista, pittore, letterato, se n’è andato all’età di 85 anni dopo oltre 60 anni di carriera, con oltre 80 personali e collettive in Italia, Europa e Stati Uniti. Ieri la città dove aveva scelto di vivere, gli ha dato l’ultimo saluto nella simbolica basilica di Santa Maria. Nato nel 1937 a Cuneo da genitori d’origine toscana, laureato in lettere antiche all’Università, aveva iniziato a lavorare come storico e teorico dell’arte e, contemporaneamente, insegnando all’Accademia di Belle Arti. Un legame di amicizia lo legava tra gli altri a Primo Conti, Pietro Annigoni, Renato Guttuso, Giacomo Manzù. Negli anni ’70 ha stilato il Manifesto dell’Espressionismo simbolico formale. Ha esposto le sue opere in tutto il mondo. Era anche un fine conoscitore musicale.

Manuela Plastina

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