Basta pregiudizi. Ora è il tempo della fiducia

Il commento del vicedirettore della Nazione

Firenze, 3 maggio 2020 - Verrà il giorno in cui i nostri pregiudizi dovranno arrendersi alla realtà. Per il momento, accontentiamoci di questa banale constatazione: i cittadini, noi cittadini, stiamo affrontando l’emergenza coronavirus con grande attenzione e diligenza, dimostrando tra l’altro una enorme capacità di adattamento. Diciamolo: stiamo rispettando le regole, abbiamo perfino imparato a fare la coda, stiamo in fila il pane, per entrare in un supermercato, per procurarci i farmaci. Rispettiamo le regole non soltanto per paura, e voi tutti sapete che di paura ne stiamo provando tanta. Lo facciamo anche (anche) perché abbiamo intuito una cosa: in questa battaglia tutti siamo fondamentali, perfino nella nostra individualità.

A titolo di esempio: abbiamo capito che, quando torniamo a casa, se ci laviamo correttamente le mani evitiamo inutili rischi ai nostri figli, alle fidanzate, ai compagni. Abbiamo capito che, indossando una mascherina, se anche fossimo malati ridurremmo praticamente a zero il rischio di contagiare chi aspetta insieme a noi di poter entrare in negozio.

Questo abbiamo capito, e da quasi due mesi ormai cerchiamo di fare bene la nostra parte. Una parte piccola, per carità. Ma sempre una parte faticosa. Proprio per questo, francamente, non se ne può più di quelli che ci danno degli irresponsabili, e non ne possiamo più di chi usa il triste spettacolo dei pochi che non stanno alle regole per proporci fino alla noia il solito ritratto trito e ritrito, quello dell’italiano caciarone, furbacchione, ignorante, egoista.

È il pregiudizio di cui sopra, appunto. Non ce lo meritiamo, e dunque che nessuno si azzardi più. Perché abbiamo letto tutte le 47 (quarantasette!) ordinanze anticovid della Regione Toscana, abbiamo capito che spesso quel che va bene a un sindaco non va affatto bene a un altro sindaco, abbiamo imparato a fare lo slalom tra indicazioni e prescrizioni una contraria all’altra. Abbiamo assimilato il concetto che sì, possiamo uscire per una passeggiata, ma anche che no, non possiamo prendere la macchina per iniziare la passeggiata un chilometro più in là. Abbiamo capito che sì, dobbiamo avere la mascherina sempre con noi, ma che no, non è sempre obbligatorio indossarla. Noi, del resto, fino a prova contraria siamo quelli che sono rimasti a casa. Siamo rimasti a casa anche quando non tutto andava bene. L’abbiamo fatto perché ci siamo fidati. E adesso tocca agli altri fidarsi di noi.

 

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