
Napoli, Atalanta, Fiorentina e per ultimo il Nizza, club francese che prende parte alla Ligue 1. Queste le squadre che nel corso di quest’estate hanno manifestato in maniera più o meno chiara il proprio interesse per Fabiano Parisi, terzino sinistro dell’Empoli che nel giro di tre anni è salito alla ribalta della serie A partendo dalla D con l’Avellino. Alla fine però il talento irpino è rimasto ad Empoli, prolungando anche il suo contratto fino al 2025, e in queste prime tre giornate si è confermato di gran lunga l’azzurro più in palla. A coronamento di tre prestazioni da top, domenica sera a Lecce è arrivato anche il primo gol in Serie A, a distanza di quasi venti mesi dall’altro unico centro in azzurro (il quarto dei 5 gol rifilati alla Salernitana il 16 gennaio 2021 in serie B).
"Era da tanto che aspettavo questo gol e lo dedico esclusivamente a mio padre che è venuto a mancare un anno fa. Ha aspettato tanto, però credo che in questo momento sia felice anche lui". Sulla conclusione di Parisi è stata senza dubbio determinante la deviazione di Baschirotto, ma nella caparbietà con cui ha strappato il pallone a Strefezza c’è tutto il bagaglio tecnico di un terzino che si sta pian piano dimostrando uno dei migliori interpreti del ruolo. "Sapevamo che venire a giocare a Lecce era difficile, ma noi abbiamo messo in campo le nostre idee e siamo riusciti, soprattutto nel primo tempo, a fare un’ottima partita. Poi nella ripresa siamo entrati un po’ deboli, però spero sia la strada giusta. D’altro canto la squadra è molto giovane – insiste – Durante la settimana lavoriamo tanto sulle pressioni alte e sul combattere su ogni pallone, però alla fine soprattutto negli ultimi minuti è stata la compattezza di squadra e il sacrificio di tutti a farci portare a casa questo punto prezioso". Adesso, però, la mente è inevitabilmente rivolta verso la gara casalinga di domani pomeriggio col Verona: "A Lecce era importante non perdere, ma domani abbiamo un’altra partita importante e speriamo di affrontarla nel migliore dei modi possibile".
Simone Cioni