
di Tommaso Carmignani
Tutto merito di Antonino La Gumina e Junior Traore. I 16 milioni entrati nelle casse azzurre grazie alla cessione del centrocampista ivoriano, uniti ai 5,5 arrivati dalla Sampdoria per il centravanti hanno consentito all’Empoli di incassare un assegno da 21,5 milioni di euro, praticamente il 90% di quelle che sono state le entrate fatte registrare nella sessione di mercato che si è appena conclusa. Si tratta però di operazioni definite da tempo, affari che la società aveva già ampiamente perfezionato e di cui, adesso, ha soltamente raccolto i frutti.
Se ci limitiamo quindi all’analisi delle trattative andate in scena nell’ultima estate scopriamo che le spese sono state superiori alle entrate, alla faccia di chi sostiene che la società azzurra non abbia investito e che si sia limitata soltanto ai prestiti. I dati sono quelli ricavati da transfermarkt.com, autorevole portale tedesco di statistiche legate al mercato, e sono quindi piuttosto attendibili. Il club del presidente Corsi non ha fornito cifre ufficiali, ma durante l’ultima sessione di calciomercato avrebbe speso 9,8 milioni di euro a fronte di 25,9 milioni di incasso, con un saldo attivo superiore ai 16 milioni. Cifra in gran parte ottenuta, come detto, grazie alle cessioni di Junior Traore al Sassuolo e alla seconda tranche del riscatto obbligatorio di La Gumina, costato alla Sampdoria 5,5 milioni.
Gli altri introiti sono arrivati dalla vendita di Nikolaou e Mraz allo Spezia (4 milioni complessivi) e da quella di Cannavò alla Vis Pesaro (400mila euro). In entrata, invece, l’acquisto più oneroso è stato il riscatto obbligatorio di Haas dall’Atalanta, diventato un giocatore azzurro per 3 milioni di euro, mentre Ismajli ne sarebbe costati 2. Un milione di euro l’Empoli lo ha speso anche per il riscatto obbligatorio di Crociata dal Crotone e per il ritorno di Tonelli dalla Sampdoria, mentre quello di Henderson dal Lecce ne è costati 1,5. La società di Corsi ha speso poi 500mila euro per il prestito di Luperto dal Napoli (che si è anche ridotto l’ingaggio) e per il riscatto obbligatorio di Fiamozzi dal Lecce, mentre 300mila sono finiti nelle casse della Dinamo Zagabria come prima tranche del pagamento per Stojanovic, per cui esiste un riscatto obbligatorio ad una cifra vicina ai 4 milioni in caso di salvezza.
Tutte le altre operazioni in prestito, vale a dire Pinamoni, Cutrone, Zurkowski e gli altri sono state effettuate a titolo gratuito e diventeranno operazioni a titolo definitivo (nel caso del polacco, di Vicario e di Di Francesco) soltanto nel caso in cui il club azzurro, alla fine della prossima stagione, decidesse di esercitare il diritto di opzione che ha conservato. Escludendo insomma gli introiti derivanti da Traore e La Gumina e limitandosi a questo mercato, il saldo parla di un passivo di oltre 5 milioni.