La Lazio punisce nella ripresa Gli azzurri escono a testa alta Vicario, abbraccio che sa d’addio

Coreografia da brividi in Maratona con i simboli della città. Romagnoli e Luis Alberto gelano il Castellani. La squadra termina il campionato al 14esimo posto. Nel finale Zanetti concede al portiere la standing ovation.

di Tommaso Carmignani

Finisce con una salvezza anticipata, 43 punti e 14° posto finale per una stagione che resterà negli annali. Quanto all’ultima gara, resta l’amarezza per una sconfitta che matura a margine di un episodio e di un mezzo tiro nel finale. Rispetto alla gara col Verona rientra Bandinelli in mezzo, mentre a sinistra c’è ancora Cacace. Il terminale offensivo, complice un nuovo infortunio per Caputo, rimane Piccoli, con Cambiaghi, Fazzini e Akpa a giostrare alle sue spalle. La Lazio risponde con Pedro al posto di Zaccagni, ma per il resto è la miglior formazione che Sarri (in tribuna, al suo posto c’è Martusciello) possa schierare. Dopo lo spettacolo della coreografia della Maratona con i simboli della città, i ritmi sono quelli che ti aspetti in una gara di fine campionato nella quale entrambe le squadre hanno già centrato i propri obiettivi. I biancocelesti, sicuri di un piazzamento Champions, sono però chiamati a vincere per ottenere un 2° posto che porterebbe circa 5 milioni in più nelle casse di Lotito. L’Empoli, dal canto suo, si conferma solida e ben messa in campo, specialmente quando trova il modo di spingere sulle fasce con Cambiaghi e Akpa. Le occasioni migliori, però, ce le ha la Lazio. Cacace salva su Immobile dopo un batti e ribatti scaturito da un angolo, Vicario poco dopo è addirittura superbo quando allunga la manona sul centravanti biancoceleste per impedire un gol che pareva già fatto.

Il resto sono mezzi tiri e mezzi cross sui quali la difesa controlla bene, ma la differenza c’è e si vede. E infatti, dopo appena due minuti nella ripresa, i biancocelesti la sbloccano: angolo sul primo palo, Romagnoli svetta su Fazzini e la palla è nel sacco.

L’Empoli prova a rialzare la testa, ma le uniche cose degne di nota sono la standing ovation che Zanetti concede a Vicario, un tiro al volo di Cambiaghi che si fa cacciare poco dopo e il gol del 2-0 di Luis Alberto, bravo a pescare il jolly dalla distanza. Peccato, ma quello che l’Empoli doveva fare lo aveva già fatto da tempo. Quello che conta succederà da domani in poi, quando la proprietà proverà a ripartire da Accardi e Zanetti per tentare l’impresa della terza salvezza consecutiva.

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