DAMIANO NIFOSI'
Sport

Basket Marathon fa centro. Tra canestri e solidarietà

La prima edizione andata in scena al PalAramini ha riscosso subito successo il ricavato della rassegna è stato devoluto ai progetti solidali di Slums Dunk .

Alcuni giocatori si sfidano sul parquet del PalAramini durante la Basket Marathon

Alcuni giocatori si sfidano sul parquet del PalAramini durante la Basket Marathon

Nel panorama del weekend sportivo empolese si è tenuta con successo anche la prima edizione della "Basket Marathon", una vera e propria 24-ore di pallacanestro aperta a tutti gli interessati, andata in scena al Palaramini di viale delle Olimpiadi. Dalle 18 di venerdì 27 giugno alle 19 del sabato, infatti, il palazzetto adiacente allo stadio Castellani si è trasformato in un’arena interamente dedicata alla pallacanestro, con un metodo di partecipazione efficace e molto simile alle dinamiche da ‘campetto’: ogni interessato si è dovuto presentare al palazzetto e, una volta raccolti 10 giocatori della stessa categoria di età, sarebbe partita la sfida 5 contro 5, dalla durata di 10 minuti. Ai partecipanti, poi, è stato consegnata una maglietta double face, per agevolare i ‘cambi di squadra’ e permettere di giocare sempre 5 contro 5, rendendo più facile trovare gli avversari.

Per comodità, le 24 ore a disposizione dei cestisti sono state così divise: le prime tre ore sono state dedicate alla fascia under 13 – under 16, poi dalle 21 alle 8 di mattina spazio agli under 18 e ai senior. Dopo una mattinata (dalle 8 alle 12) dove non ci sono stati limiti di età, ecco poi che il pomeriggio (12-17) del sabato 28 è stato interamente dedicato ai più piccoli, per la categoria minibasket, per poi chiudere con le ultime due ore aperte nuovamente a tutte le età.

La manifestazione sportiva, organizzata dalla Uisp Empoli Valdelsa grazie anche al supporto degli sponsor AR Fisioterapia, Maxismall e Computer Gross, aveva un costo a persona di 10 euro per l’accesso totale e illimitato al parquet di gioco: questo, perché il ricavato è stato devoluto ai progetti solidali di Slums Dunk, organizzazione no-profit di volontariato che punta a fare beneficenza per i ragazzi che vivono in aree socialmente ed economicamente sottosviluppate, attraverso il linguaggio universale del basket: il primo intervento, nel 2014, ha visto la costruzione di un campetto a Nairobi, in Kenya, e negli anni il progetto si è espanso alle zone più povere del paese, così come quelle della Zambia e dell’Argentina, ma anche in alcune località italiane.

Il nome stesso, Slums Dunk, è un gioco di parole che unisce "Slam dunk" (ossia la schiacciata cestistica) e "Slums" (baraccopoli). Di questa bella collaborazione hanno parlato Giacomo Bagni e Daniele Bagnoli, della Uisp: "La manifestazione è nata da un’idea di due ex giocatori di basket, Bruno Cerella e Tommaso Marino. Sono loro ad aver creato Slums Dunk e ad aver lanciato l’idea di una maratona di basket, che da una parte desse la possibilità a giovani e meno giovani di avvicinarsi allo sport, e dall’altra permettesse di sostenere economicamente progetti sociali importanti, come quelli portati avanti dall’organizzazione".

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