
In alto Sebastiano Esposito e Lorenzo Colombo; sopra. Thomas Campaniello
di Simone Cioni EMPOLI In attesa della fumata bianca per il nuovo allenatore, c’è solo da trovare l’intesa con la Juve Stabia per liberarlo, ma salvo improvvisi ribaltoni sarà Guido Pagliuca il tecnico del nuovo corso azzurro. Dopo aver messo a suo posto il tassello della panchina, sarà la volta del mercato ed uno dei reparti da rifondare è sicuramente l’attacco. Delle punte in rosa nell’ultima stagione, infatti, non rimarrà nessuno: Esposito e Colombo, per cui la società azzurra come era prevedibile non ha esercitato il diritto di riscatto, sono tornati rispettivamente all’Inter, con cui dovrebbe partire per il Mondiale per Club insieme al fratello Pio Francesco, e al Milan. Ma lo stesso sarà anche per Pellegri e Solbakken, rispettivamente in prestito da Torino e Roma. Kouamé era invece in prestito secco dalla Fiorentina e rientrerà quindi in viola. Per cui restano solo i giovani primavera Konaté e Campaniello. Ma del resto questo era già successo anche nelle ultime due occasioni in cui il club azzurro ha dovuto fronteggiare una retrocessione ripartendo dalla B e in entrambi i casi proprio sugli attaccanti ha fondato le sue gioie future. Nell’estate del 2017, per esempio, se ne andarono Maccarone, Gilardino, Marilungo e Thiam con il solo big Mac che fu capace di tenere un certo rendimento nel precedente campionato di A (5 reti). E al loro posto l’Empoli andò sul sicuro puntando su due prolifici attaccanti di categoria Ciccio Caputo e Alfredo Donnarumma. Il primo, prelevato dall’Entella, veniva da 35 reti in due stagioni con i liguri dopo i 27 in altrettanti campionati cadetti segnati a Bari. Il futuro ‘gemello del gol’ arrivò invece dalla Salernitana con cui nei due anni precedenti aveva ‘timbrato’ 18 volte il cartellino. E i due furono i principali artefici dell’immediata risalita in A degli azzurri: l’Empoli vinse infatti il campionato con 85 punti e il miglior attacco grazie agli 88 gol fatti, di cui più della metà portarono la firma di Caputo (27) e Donnarumma (21). Nell’estate del 2019, invece, furono lo stesso Caputo, i cui 16 gol non bastarono ad evitare la retrocessione dalla Serie A, La Gumina, Mchedlidze e Mraz a lasciare la squadra. E anche stavolta l’indirizzo della società fu chiaro: prendere alcuni dei migliori bomber di Serie B. Gli occhi si posarono su Leonardo Mancuso, Andrea La Mantia e Gennaro Tutino, rispettivamente autori di 19, 17 e 10 reti con Pescara, Lecce e Cosenza nel precedente torneo cadetto. Stavolta gli esiti non furono devastati come con Caputo e Donnarumma, ma Mancuso andò comunque in doppia cifra (13 reti). Vediamo quindi, se anche quest’anno l’Empoli si affiderà ad almeno un attaccante di categoria o se preferirà invece puntare su giovani pronti ad esplodere.
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