Ciccio Caputo, ecco l’uomo che mancava all'Empoli

Contro l’Udinese ha regalato a Baldanzi l’assist del vantaggio, all’Olimpico ha segnato il suo primo gol dopo il nuovo esordio

Empoli, 10 gennaio 2023 - Milletrecentotrenta giorni dopo, Ciccio Caputo. L’ultima volta era stato il 19 maggio del 2019, in quel 4-1 col Torino che regalò agli azzurri la possibilità di andare a giocarsi la salvezza a San Siro. Un’avventura finita con le lacrime di addio del bomber, ma certi amori si sa, non finiscono. Fanno dei giri immensi e poi ritornano. Il personalissimo cerchio di Caputo si è chiuso all’83’ della sfida contro la Lazio, confermando che la scelta della società di riportarlo alla base, a dispetto dei suoi 35 anni e di un’ultima parte di carriera alla Samp in cui le cose non sempre sono andate per il verso giusto. "Qui mi sento a casa", ha ripetuto l’attaccante al termine della partita dell’Olimpico. Un gol, quello segnato al suo ex compagno di squadra Provedel – con il quale ha condiviso una promozione in Serie A – che ha spianato la strada alla rimonta degli azzurri e, soprattutto, confermato che la presenza di un bomber di razza come lui là davanti è fondamentale. Il controllo non era stato perfetto, ma gli attaccanti si vedono anche da queste cose. Scaraventando quel pallone in porta, Caputo ha dimostrato alla squadra che nonostante tutte le difficoltà avute nella prima parte di gara l’impresa era ancora possibile. Il suo impatto sul gruppo, in questo primo scorcio di 2023, è stato eccezionale.

Ciccio Caputo è tornato a segnare in maglia azzurra (foto Empoli Fc)
Ciccio Caputo è tornato a segnare in maglia azzurra (foto Empoli Fc)

Zanetti lo ha abbracciato alla vigilia della ripresa in campionato, ma nonostante i pochi allenamenti in gruppo lo ha subito sganciato al fianco di Satriano. Contro l’Udinese ci ha messo due minuti e mezzo per regalare a Baldanzi l’assist del vantaggio, confermando di avere qualità eccezionali anche in fase di rifinitura. Con la Lazio, invece, ha segnato il suo primo gol dopo il nuovo esordio. Numeri importanti che certificano l’importanza che Caputo potrà avere da qui fino alla fine del campionato, anche alla luce dei problemi fisici che stanno tenendo fuori causa Mattia Destro ormai da un paio di mesi. Del resto il feeling con Zanetti è scattato subito, anche se i compiti che il tecnico gli assegna sono diversi da quelli che aveva con Andreazzoli. Lì si trovava a giocare spesso nello stretto, con un compagno vicino con il quale dialogare. In questo caso, invece, la squadra agisce più di ripartenza, ma lui è comunque bravo a venire incontro e a scambiare di prima, favorendo gli appoggi e attaccando al tempo stesso la profondità. Un lavoro oscuro che non gli impedisce di andare a far male ai portieri avversari: contro la Lazio ha segnato il gol del 2-1, ma poco prima aveva sfiorato la traversa di testa nell’unica occasione creata dalla squadra prima dell’83’.

A Udine, invece, aveva sfornato l’assist a Baldanzi e creato almeno altre due opportunità per raddoppiare. Un contributo sostanziale che si aggiunge alla capacità di giocare indistintamente con Satriano e con Cambiaghi, vista la sua attitudine a trasformarsi anche in centravanti boa quando serve. Insomma, se il buongiorno si vede dal mattino, quella che ha riportato Caputo all’Empoli non è stata una semplice operazione nostalgia. Con lui in campo è tutta un’altra musica.