
Turn over e novità, forse addirittura nel sistema di gioco, per cercare di dimenticare la doppia sconfitta con Venezia e Sampdoria e provare a ritrovare finalmente il sorriso. Aurelio Andreazzoli sbarca in Sardegna con l’obiettivo di centrare un risultato positivo, manna dal cielo per restituire un po’ di fiducia a tutto l’ambiente. Il suo Empoli è apparso ancora incerto, specialmente sotto il profilo della solidità, ma ha mostrato anche sprazzi di bel calcio ed è da lì che il tecnico vuole ripartire. Non risponde alla domanda su un ipotetico cambio tattico, ma assicura che qualche sorpresa nella formazione titolare potrebbe esserci, a cominciare da un Pinamonti "che giocherà sicuramente titolare". Il resto lo vedremo soltanto stasera.
"Ci saranno dei cambiamenti, che non sono novità perché più o meno hanno già giocato tutti. E’ normale – dice l’allenatore – e fa parte del gioco". L’analisi dei giorni scorsi si è concentrata più che altro sulla mancata reazione al gol della Sampdoria. "Uno degli aspetti che abbiamo analizzato e che dobbiamo combattere è il modo in cui siamo rientrati in campo nel secondo tempo. E’ stato l’esatto contrario di ciò che volevamo. Una gara può mettersi anche male – dice ancora Andreazzoli – però la reazione deve essere sempre la solita. Anche quando subisci il secondo gol è normale che si debba insistere"
Non si parla del Cagliari, avversario forte ma non irresistibile. Non è mancanza di rispetto, ma voglia di concentrarsi solo su se stessi. "Non mi impensierisce solo Keita, di giocatori forti ne hanno tanti. Ma non voglio pensare a ciò che faranno loro, anche se, come sempre, lo abbiamo studiato e analizzato a lungo. Il mio desiderio è quello di far crescere la squadra. Sappiamo – dice Andreazzoli – di non essere i migliori di questo campionato, ma nemmeno i peggiori. I passi indietro sono normali di questi tempi, ma siamo convinti di avere tanta strada davanti e di riuscire a crescere. Non siamo confusi da un risultato che può essere più o meno giusto, dobbiamo fare al massimo ciò che ora siamo in grado di fare".
Si parla dell’aspetto mentale. "Non è una questione di cattiveria, perché la squadra ce l’ha. A volte interpretiamo la gara sottotono e questo può dipendere dalle nostre caratteristiche. Dobbiamo incidere in maniera forte, ma abbiamo delle figure di riferimento forti all’interno dello spogliatoio. Possiamo migliorare anche qui. Con la Samp
non mi è sembrato di vedere una squadra fragile, ma lo siamo stati nella ripresa quando abbiamo smesso di fare ciò che sappiamo".
Tommaso Carmignani