Lotti: "Basta scuse vigliacche. La mia esclusione è politica"

Luca Lotti in un lungo post sul suo profilo social sfoga tutta la sua amarezza. Centinaia i commenti sia da esponenti del Pd sia da cittadini e militanti Dem

Luca Lotti

Luca Lotti

Montelupo Fiorentino (Firenze), 17 agosto 2022 - Le opinioni sull’esclusione di Luca Lotti dalle liste dei candidati del Partito Democratico al Parlamento sono discordanti. Ma il lungo post che il deputato Dem uscente ha scritto sul suo profilo social a poche ore dalla presentazione delle liste medesime ha aperto un dibattito forte sia in seno alla politica ’ufficiale’ sia fra i militanti della sinistra e i cittadini. In serata erano già più di mille. "Il segretario del mio partito – scrive Lotti – ha deciso di escludermi dalle liste per le prossime elezioni politiche. Mi ha comunicato la sua scelta spiegando che ci sono nomi di calibro superiore al mio. Confesso di non avere ben capito se si riferiva a quelli che fino a pochi mesi fa sputavano veleno contro il Pd e che oggi si ritrovano quasi per magia un posto sicuro nelle nostre liste. Non lo so. Ma così è. Non sarò certo io a fare polemiche: non le ho fatte in questi anni e non comincerò oggi".

"Ho sempre agito per il bene del mio territorio e del mio partito – aggiunge Lotti – Non ho condiviso la scelta di tanti amici nel 2019 di uscire dal Pd e anche grazie a quella decisione il Pd è rimasto presente in Parlamento dove, lo dicono i numeri, rischiava invece di sparire. Ecco perché fa male in queste ore ascoltare inutili polemiche e fake news sulle motivazioni della mia mancata ricandidatura, così come leggere assurde ricostruzioni in cui si prova a far credere che a scegliere sia stato il territorio. In Toscana sappiamo tutti come sono andate le cose". Poi se qualcuno avesse dubbi sui destinatari del post, Lotti glieli toglie: "La scelta è politica, non si nasconda nessuno dietro a scuse vigliacche. Io sono abituato ad affrontare la realtà a testa alta, altrettanto faccia chi ha deciso. Aggiungo solo una riflessione. Dispiace scoprire che i dirigenti del mio partito abbiano abbandonato uno dei cardini della nostra identità: il garantismo. É stato un onore per me essere un deputato del Pd, il partito che ho contribuito a fondare e che, in questi ultimi anni, insieme a molti amici ho tenuto unito e compatto. Rifarei tutto! Ai tanti che mi stanno scrivendo e mandando messaggi o che si sono preoccupati per me dico solo questo: anche quando alcune scelte sembrano più dettate dal rancore che dalla coerenza politica, mi troverete sempre dalla stessa parte. Dalla parte del Pd. Il Pd è casa mia. Lo sarà anche in futuro".

E su quale appoggio abbia dal territorio Luca Lotti lo dimostrano le centinaia di commenti a sostegno di lui e del suo operato a cominciare da quello del sindaco montelupino Paolo Masetti che scrive “Luca sai già quanto sia amareggiato per questa scelta. I sindaci dell’Empolese Valdelsa hanno prodotto un documento con cui si auspicava la tua ricandidatura. Documento che pare non avere avuto molta voce. Hai fatto molto per questo territorio e ti dobbiamo tanto.Grazie di tutto" . Post che il sindaco di Capraia e Limite Alessandro Giunti condivide e a cui fa eco la deputata Dem uscente Laura Cantini che scrive“La riflessione politica mi porta a dire che si è trattato di scelte miopi e rancorose, partite dal territorio e consolidatesi a Roma“. Rammarico per l’esclusione e ringraziamenti per quanto fatto sul territorio professati anche da Simone Giglioli sindaco di San Miniato, il responsabile di Confesercenti Lapo Cantini; l’industriale Simone Campinoti, solo per citare alcuni nomi. Il presidente del Consiglio Regionale, il Dem Antonio Mazzeo, definisce l’esclusione “una scelta sbagliata“ e plaude a Lotti perché ha deciso di non far prevalere la rabbia dimostrando “ancora una volta il tuo valore come uomo politico e soprattutto come persona“. Nessun commento, invece, da parte del senatore Dem Dario Parrini e del sindaco empolese Brenda Barnini.