Superbonus per pochi, tra dubbi e incertezze

Miglioramenti energetici e ristrutturazioni, la misura è stata prorogata. "Ma chi non è partito col progetto difficilmente potrà farlo ora"

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di Tommaso Carmignani

La difficoltà più grande sta nel reperire i materiali, per non parlare della manodopera, dei tecnici e perfino dei ponteggi. Dal punto di vista burocratico, poi, si rischia di entrare in un vero e proprio ginepraio, senza contare il freno a mano tirato da parte delle banche. Solo le più grandi, adesso, sembrano accennare un timido sblocco dei crediti dopo il cambiamento nella norma che riporta a tre il numero massimo di cessioni. Se da un lato il Superbonus 110% continua a rimanere una certezza anche per il 2022, dall’altro le difficoltà non mancano. Difficoltà che oggi si traducono nella quasi impossibilità di portare a compimento nei termini stabiliti dalla legge un progetto di miglioramento energetico non ancora iniziato.

Il problema è che imprese edili da un lato e professionisti dall’altro si trovano in difficoltà nel gestire le richieste. I cantieri avviati grazie al Superbonus 110% in tutto l’Empolese Valdelsa sono diversi, ma chi si è mosso in ritardo – o sta ancora valutando il da farsi – rischia di rimanere a piedi. "Io prima di un anno dubito di riuscire a prendere altri lavori di questo genere – commenta Luigi Di Dio Faranna, titolare di un’impresa edile sul territorio – perché la verità è che al momento manca tutto. E’ difficile trovare i materiali, i cui costi sono schizzati alle stelle, e la manodopera scarseggia. Al momento ho una decina di cantieri aperti grazie al Superbonus, di cui tre in zona stazione ad Empoli. Le nuove scadenze ci mettono in difficoltà, facciamo fatica a reperire anche i tecnici". Eppure le richieste non mancano. "Ogni giorno riceviamo telefonate di persone che chiedono informazioni – spiega ancora Di Dio Faranna – ma spesso non riusciamo a farvi fronte. Credo che la misura del Superbonus sia stata positiva per l’edilizia, ma dovevano prolungare le scadenze a quattro o cinque anni. In questo modo è tutta una corsa e il rischio è che quando finiranno le agevolazioni ci ritroveremo in una grossa situazione di crisi".

"Dal nostro punto di vista – spiega Daniele De Lucia, perito industriale dello studio associato Eta Progetti di Castelfiorentino – facciamo sempre più fatica a seguire i cambiamenti delle varie leggi. Il Superbonus ha stravolto l’iter dei cantieri e la partita è più complicata da giocare. In due mesi abbiamo avuto quattro decreti ufficiali e ognuno contraddiceva l’altro. Il risultato è che oggi gran parte delle aziende sono senza liquidità, le banche bloccano i crediti e i costi delle materie prime continuano a salire. Partire adesso con l’iter è complicatissimo: va in fondo solo chi ha già ottenuto l’autorizzazione per gli importi dalla banca". "E’ comunque una norma che ha dato una scossa all’edilizia – sottolinea il geometra Christian Gaetani – ma è inutile negare come tutti questi cambiamenti non ci abbioano agevolato".

Per Ance, l’associazione nazionale costruttori edili che fa capo a Confindustria, gli ultimi provvedimenti in materia di Superbonus sono però abbastanza positivi per la categoria. "Riportando a tre le cessioni del credito e introducendo le maggiorazioni sui massimali – dice Boris Baldini – il legistalore si è mosso in maniera corretta. Quello su cui insistiamo è l’introduzione di norme che qualifichino le imprese che operano per i privati allo stesso modo di come si fa nel pubblico". "I cittadini onesti e le imprese regolari che ricercano la qualità del lavoro – gli fa eco il presidente regionale di Ance Stefano Frangerini – non possono essere penalizzati dalle truffe di sedicenti imprese e professionisti"