Droga, attenti ragazzi. L'analisi del Capitano Guerrini

«Le famiglie abbiano più consapevolezza»

Il nuovo capitano dei carabinieri Giorgio Guerrini. Foto Gianni Nucci/Germogli

Il nuovo capitano dei carabinieri Giorgio Guerrini. Foto Gianni Nucci/Germogli

Empoli, 22 aprile 2017 - «NON c’è una geografia dello spaccio in città. E’ un fenomeno itinerante che predilige i luoghi di aggregazione: la droga è un problema sociale». E’ l’analisi del capitano Giorgio Guerrini, comandante della Compagnia carabinieri di Empoli. I militari, nelle settimane scorse, hanno messo a segno controlli mirati a partire dai boschi delle Cerbaie. Un pusher è finito in manette dopo un inseguimento nel fitto della boscaglia, da tempo covo di brutti giri. Una situazione da monitorare come la vita ‘by night’ a Empoli e dintorni, fatta di locali.

Capitano, ultimamente proprio dai blitz nei locali sono saltati fuori stupefacenti: la droga è questione da giovani?

«Dipende dalla tipologia di sostanza stupefacente a cui ci si riferisce».

Ogni età ha il suo sballo?

«In un certo senso. L’eroina, nella nostra realtà, è in mano a tossicodipendenti ‘storici’, sui 40-50 anni di età».

Cocaina e hashish sono più ‘giovanili’?

«La prima è più in voga dai 20-25 anni in su, mentre hashish e marijuana vanno di pari passo, cogliendo consensi tra i giovanissimi».

Anche minorenni? «Sì, la‘canna’ fa parte delle esperienze di ragazzini in età da scuola superiore. La molla è la ricerca di esperienze nuove».

Droga come divertimento?

«Non l’eroina, ma le altre talvolta vengono intese così. Non si percepisce il rischio della catena marijuana-hashish-cocaina-eroina. Un ciclo rischiosissimo».

Se le conosci le eviti?

«Spesso manca consapevolezza anche nelle famiglie. La droga non è uno scherzo, ha conseguenze sulla salute e talvolta sulla vita quotidiana».

In che senso? «A una persona che abbia nella disponibilità un’auto o una moto viene trovata una dose per uso personale, si ritira la patente, in attesa chela prefettura, cui sarà segnalata come assuntore, si pronunci sul suo caso».

Ma nell’Empolese, la droga è una criticità?

«Non c’è un’emergenza,ma di certo esiste il fenomeno, come esiste a livello nazionale».

E come si contrasta?

«Il primo passo è la prevenzione, intesa come informazione. Un’attività che noi facciamo anche attraverso incontri nelle scuole».

I giovani sono gli interlocutori più a rischio?

«Lo spacciatore predilige i luoghi vissuti, dalla stazione alla fermata del bus ai locali. Più movimento significa più clienti».

E’ la legge del commercio?

«Esatto. Quindi, accanto a controlli e servizi specifici, è necessario spezzare la domanda facendo capire che la droga non va ‘abbracciata’ ma schivata».