Altro danno procurato a un paziente. L’Asl continua a pagare risarcimenti

Il tribunale sanziona l’azienda sanitaria: deve pagare 340mila euro

Il direttore generale dell’Asl Toscana Centro, Paolo Morello Marchese: per la sua azienda una stangata da 340mila euro

Il direttore generale dell’Asl Toscana Centro, Paolo Morello Marchese: per la sua azienda una stangata da 340mila euro

empoli, 16 settembre 2018 - Un altro risarcimento, l’ennesimo, da pagare. E’ ciò con cui si è trovata a fare i conti in questi giorni l’Asl Toscana Centro, costretta dal Tribunale di Firenze a versare 340.702,20 euro a una paziente, C.K, a titolo di risarcimento danno. L’episodio, stando a quanto riportato nella delibera del direttore generale pubblicata all’albo pretorio dell’azienda nella giornata di venerdì, i fatti risalgono al 5 settembre 2013. In quella data di ormai cinque anni fa, «C.K. notificava all’azienda Asl 11 di Empoli, oggi azienda Asl Toscana Centro, l’atto di citazione avanti il tribunale di Firenze relativo alla richiesta di risarcimento danni per il sinistro 53/2012 preso in carico dal Comitato gestione sinistri di Empoli il 21 dicembre 2012».

L’atto di citazione, si legge ancora nel documento, «veniva notificato anche a un medico dipendente dell’azienda Asl 11». Il 30 aprile scorso, il tribunale con sentenza di primo grado «accoglieva la domanda della parte attrice» e condannava l’azienda Asl Toscana centro e il dottor F.M. a corrispondere alla signora C.K. «la somma di 280mila euro per danno non patrimoniale da valutare al 16 febbraio 2016 e rivalutare con interessi compensativi», più «2.260 euro per danno patrimoniale da lucro cessante oltre rivalutazione e interessi», altri 21.387 euro per onorari, 680 euro per spese vive e altri costi ulteriori per circa 8.400 euro.

Il 28 giugno, il dottor F.M. ha presentato ricorso in appello con istanza di sospensione avverso la sentenza, ma il 9 maggio, via mail, il difensore dell’attrice ha chiesto il pagamento delle somme dovute per 340.702,20 euro (importo che sarà rimborsato alla Asl dalla Regione).

L’Asl ha quindi ritenuto «al fine di evitare il materiale di ulteriori interessi di mora stante la natura esecutiva della sentenza di primo grado, di provvedere al pagamento della somma richiesta, senza che ciò costituisca acquiescenza alcuna alla decisione in argomento e salva ripetizione delle somme corrisposte all’esito del giudizio di appello contro la sentenza del tribunale nel quale si costituirà l’azienda».