Ladri senza cuore, rubati i peluche dalla tomba di un bambino

Il bimbo morì a sei anni nel 2013 ucciso da un carcinoma al surrene

Rubati i peluche dalla tomba di un bambino

Rubati i peluche dalla tomba di un bambino

Cerreto Guidi (Firenze), 16 febbraio 2018 - Un riccio con il sorriso stampato sul musetto e un grande cuore stretto tra le zampe con su scritto un messaggio, ‘love’. Amore, come quello che lega mamma Serena e babbo Mario Cioni al piccolo Guido, strappato alla vita nel 2013 da un carcinoma al surrene.

Aveva sei anni, Guido, quando i suoi occhi si sono chiusi per sempre, lasciando nello strazio la famiglia, costretta ieri a fare i conti con un un dolore misto a rabbia, da togliere il fiato: qualcuno ha rubato sulla tomba del bambino, quel riccio simbolo di amore. Siamo a Cerreto Guidi, nella frazione di Stabbia.

«Giovedì pomeriggio c’era, oggi (ieri ndr) non più – racconta Serena, un filo di voce causa acciacchi di stagione – Me ne sono accorta subito appena mi sono avvicinata per salutare Guido. Era accanto alla sua foto, adesso c’è uno spazio vuoto». Si ferma un attimo, poi riprende. Ricorda come «il riccio era uno dei peluche preferiti di Guido, per questo mercoledì mattina, mentre ero a fare colazione prima di andare a scuola, l’ho notato subito, l’ho preso e ho mandato un messaggio a mio marito: il riccio è per Guido, il cioccolatino è per noi. Un regalo per San valentino per tutti noi».

La famiglia sempre al centro. «La sera stessa ho portato il peluche sulla tomba di Guido – continua la donna, stimatissima insegnante – Mai avrei immaginato. Non riesco a perdonare, stavolta. Non adesso. Provo rabbia, tanta, amarezza: sono felice se i bambini giocano con le cose di mio figlio, se le trovo fuori posto non importa. I bambini sono puri, non hanno malizia, non sono stati certo loro». Una domanda logora Serena: «Ma come si può rubare sulla tomba di un bambino di otto anni? – si lascia scappare – Mi viene soltanto da dire vergogna».

Fa male quell’angolino vuoto tra fiori e ricordi, anche perché non è la prima volta che spariscono giochi da quella piccola tomba nel cimitero della frazione dove la famiglia Cioni vive. E stavolta è successo tra la festa degli innamorati per eccellenza e una data indelebile sul calendario della vita della famiglia Cioni, quella di ieri. Una data che solo a pensarla fa strada a lacrime ed emozioni, perché racconta la fine del piccolo di casa Cioni.

«E’ la giornata della lotta contro i tumori infantili: vedere la tomba oltraggiata mi ha fatto male due volte», ammette la donnam che tuttavia prova a non arrendersi: «Lascerò libero quello spazio sulla tomba, con la speranza che chi ha preso il riccio lo restituisca. Non mi interessa sapere chi è stato, voglio soltanto che Guido abbia di nuovo il suo peluche».

Samanta Panelli