Empoli, morì durante un controllo della polizia, il gip dispone nuove indagini

Gli accertamenti sugli ultimi minuti di vita di Arafet Arfaoui. L'uomo era residente a Montelupo ma con casa a Livorno

I rilievi della polizia (foto Germogli) e, nel riquadro, Arafet Arfaoui

I rilievi della polizia (foto Germogli) e, nel riquadro, Arafet Arfaoui

Empoli, 23 gennaio 2020 - La richiesta di opposizione all'archiviazione del caso è stata accolta. Per la morte del 31enne Arafet Arfaoui, avvenuta in un money transfer a Empoli, tra via Ferrucci e via Giuseppe Del Papa, in seguito a un controllo di polizia, ci saranno nuove indagini. Lo ha disposto il gip Gianluca Mancuso, accogliendo appunto il no all'archiviazione fatta da Giovanni Conticelli, avvocato della moglie della vittima, che aveva 31 anni.

Sono dunque stati disposti nuovi accertamenti. Con l'indicazione di indagare per omicidio colposo i cinque poliziotti intervenuti oltre al medico e all'infermiera del 118 intervenuti. La morte dell'uomo avvenne il 17 gennaio 2019. L'uomo, residente a Montelupo ma con casa a Livorno, andò al money transfer per inviare del denaro al suo Paese d'origine. Ma la banconota da venti euro non fu accettata dall'esercente, che considerò quei soldi falsi. Ne nacque una lite.

L'esercente chiamò il 113. Arrivò una pattuglia delle Volanti. Arfaoui si dimenava, non voleva saperne del controllo (gli avevano chiesto i documenti). Scappò e fu inseguito, poi i poliziotti con l'uomo tornarono nel money transfer. Fu ammanettato e gli furono bloccati anche i piedi con uno spago perché scalciava. Poi sopraggiunse la morte. Un malore improvviso e fatale. La procura aprì un fascicolo per omicidio colposo. Poi l'archiviazione, con l'opposizione dell'avvocato. Adesso i nuovi accertamenti.