Il corteo degli studenti del Virgilio: "Diciamo no all’abuso di potere"

In duecento ieri mattina hanno manifestato contro le cariche della polizia. In serata un’altra sfilata

Il corteo degli studenti del Virgilio: "Diciamo no all’abuso di potere"

Il corteo degli studenti del Virgilio: "Diciamo no all’abuso di potere"

di Irene Puccioni

EMPOLI

Dopo il venerdì nero, con le cariche della polizia alle manifestazioni pro Palestina indette dagli studenti a Pisa e Firenze, ieri mattina altri studenti sono tornati a manifestare. Lo hanno fatto a Empoli le ragazze e i ragazzi del liceo Virgilio, in risposta ai fatti di ventiquattro ore prima, ma anche ad altri episodi accaduti nelle settimane precedenti a Bologna, Roma, Napoli e Torino "dove – si legge nel comunicato diramato dagli stessi organizzatori – studenti perlopiù minorenni, lavoratori e altri manifestanti sono rimasti feriti, mandati al pronto soccorso, altri fatti sdraiare a terra o addirittura arrestati dalla polizia. Si parla di studenti che manifestavano per la pace".

Dai plessi di via Cavour e via Fucini, rispettivamente sede principale del Virgilio e del liceo artistico, sono partiti circa duecento studenti riuniti dal collettivo Sav (studenti autogestiti del Virgilio) che hanno sfilato per le vie del centro cittadino, passando sotto il palazzo comunale e le sedi di altri istituti scolastici. Una manifestazione spontanea, nata attraverso un frenetico tam tam nelle chat degli studenti nella tarda serata di venerdì, per "non rimanere in silenzio davanti all’oscenità di questi giorni".

Hanno portato in corteo striscioni e manifesti ’contro i bombardamenti a Gaza’, per lo ’stop al genocidio’ e per una’ Palestina libera’. Ma anche appelli rivolti alle istituzioni, ’proteggeteci, non picchiateci’, perché, spiega il collettivo, "in una democrazia non si può rischiare di venire feriti dalle forze dell’ordine manifestando a favore della pace". "È disgustoso – aggiungono gli studenti – vedere ’garanti della giustizia’ ridacchiare mentre picchiano minorenni e intralciare gli aiuti medici in soccorso delle vittime di queste violenze ingiustificate". Per gli studenti empolesi che ieri mattina sono scesi in strada "la repressione violenta dei cortei è solo la punta dell’iceberg di un sistema corrotto che crea disinformazione e attua una mistificazione ideologica dei fatti che sono avvenuti e avvengono in Palestina. Quello in cui viviamo è un sistema affamato di controllo, che disincentiva l’istruzione, limita la cultura, censura la libera informazione e le voci fuori dal coro, come è accaduto anche per la guerra in Ucraina". Citano anche Giorgio Gaber per rivendicare la loro libertà di espressione: "Libertà è partecipazione, ma allora perché non ci è concesso esprimere il nostro sdegno? La qualità di una democrazia si garantisce ogni giorno con il libero dissenso e la libertà di protesta. Non possiamo restare inerti di fronte a questo modo di agire volto a chiudere ogni spazio di espressione culturale invisa al potere dominante".

Seppur non autorizzata, la manifestazione si è svolta nella massima tranquillità, con un sit in in piazza Farinata degli Uberti, dove alcuni studenti hanno preso la parola per spiegare le motivazioni della loro iniziativa, ricevendo anche gli applausi e il sostegno di passanti e curiosi. A quella di ieri ne seguiranno altre, annunciano gli studenti. L’appuntamento è per sabato prossimo (2 marzo), alle 13, in piazza XXIV Luglio. "Invitiamo tutte le scuole, associazioni, comitati, sindacati di base, organizzazioni e chiunque si opponga all’abuso di potere e al fascismo in qualsiasi sua forma, a partecipare al corteo: basta genocidio, basta violenza di Stato". Nel pomeriggio di ieri altro corteo in centro promosso dal Coodinamento empolese per la Palestina: dal presidio di piazza dei Leoni convocato dalla Federazione anarchica empolese i manifestanti hanno raggiunto la Tenda della Pace in piazza della Vittoria.