Empoli, la Festa dell’Unità non si farà

Poco tempo per la preparazione dopo le elezioni, salta l’appuntamento

Pubblico a un'iniziativa della Festa de L'Unità dello scorso anno

Pubblico a un'iniziativa della Festa de L'Unità dello scorso anno

Empoli, 13 giugno 2019 - Quest'anno la Festa dell’Unità salta un turno: la tradizionale manifestazione del Pd non animerà le serate di giugno degli empolesi. In via Fabiani, sede del partito, il segretario comunale Lorenzo Cei fa notare che, causa elezioni (le europee e le amministrative di fine maggio), non era possibile preparare le strutture, visti i tempi risicati. Il partito, visto come si erano messe le cose, in via precauzionale aveva messo in conto anche l’ipotesi del ballottaggio per il sindaco, possibilità che è svanita in base ai confortanti risultati usciti dalle urne, con la riconferma di Brenda Barnini sulla poltrona più alta di via del Papa. «D’altra parte qualcosa di analogo – fa notare il dirigente – era accaduta anche cinque anni fa, nel 2014, quando ci si era dovuti limitare a qualche iniziativa nelle Case del popolo delle frazioni».

Ma a far pendere la bilancia sulla rinuncia all’appuntamento di giugno è stato anche il calendario adottato a livello della federazione, vale a dire gli undici comuni dell’Empolese Valdelsa. «L’obiettivo è quello di non farsi una concorrenza interna». Infatti, se giugno è il mese stabilito per Empoli, ai primi di luglio scatta la festa di Castelfiorentino. E’ chiaro che un’iniziativa empolese di un certo respiro. come si addice al comune più grande della zona, correva il rischio, anche per i tempi di preparazione, di impattare con l’iniziativa dei cugini castellani. Al fondo di tutto c’è però anche un’altra considerazione di tipo pratico, ma essenziale. Le Feste dell’unità vivono dell’apporto dei volontari, tra l’altro ridotti di numero perché la militanza non è più, in tempi di partiti liquidi, quella di un tempo. «E c’è da considerare che l’impegno dei volontari è calibrato sul mese di giugno, sforare avrebbe significato mandare all’aria i programmi di tante persone», chiedendo quindi un impegno ancora più gravoso di quello messo in preventivo.

I dirigenti di via Fabiani, però, non vogliono gettare la spugna completamente. «Stiamo lavorando per un appuntamento in settembre, con un fine settimana ‘lungo’ da concretizzare con una serie di appuntamenti politici per discutere delle questioni più importanti». Quindi, per quest’anno niente tortellini, fagioli e salsicce o altre attività ricreative e appuntamento all’anno prossimo. Certo, ci saranno le elezioni regionali, ma per quella consultazione non sono previsti ballottaggi. E’ chiaro, comunque, che in casa Pd dovranno interrogarsi sulla militanza, perché il marchio delle Feste è ormai uno degli elementi che compongono l’identità di un partito che voglia essere ancora incisivo nella società.