"Ragazzi, abituatevi a dare il buongiorno": circolare del preside a scuola

Il professor Bertelli invita alle buone maniere i giovani della scuola che dirige

Il preside che ha emesso la circolare

Il preside che ha emesso la circolare

Empoli, 3 ottobre 2015 - Non garantirà la promozione a fine anno, ma di certo farà felice il preside. Oltre alla matematica, il latino, l’italiano e a tutte le materie curricolari, gli studenti dovranno imparare anche a salutare. Con una circolare rivolta agli studenti, da leggere in tutte le classi della sede e le succursali, il preside del liceo scientifico Pontormo di Empoli, Tommaso Bertelli, li ‘invita’ alle buone maniere e a dare il buongiorno.

«Dare il buongiorno – spiega il preside Bertelli – la considero la prima regola in un luogo di cultura ed educazione come la scuola. Purtroppo, però, pochi dei miei studenti salutano quando incrociano un’altra persona che sia un loro compagno, un docente o qualcuno del personale Ata». Da qui l’idea di inviare una comunicazione, la numero 38 del 1° ottobre 2015, da far girare in tutti i plessi dell’istituto.

«Il testo della circolare – dice il preside buone maniere – è frutto di una riflessione maturata in un anno di dirigenza in questo liceo. Ho sempre fatto il preside in scuola di grado inferiore. Prima di un istituto comprensivo, poi in una scuola di primo grado, dove tra studenti e docenti c’è ancora un rapporto di tipo genitoriale. Ma in una scuola superiore ritengo che l’approccio debba essere diverso. I liceali sono sufficientemente grandi per mettere in atto quei comportamenti che sono propri del vivere civile».

Il preside Bertelli non ne fa un fatto di maleducazione né dà colpa ai telefonini di ultima generazione che catalizzano l’attenzione degli adolescenti. «I miei studenti sono tutti ragazzi e ragazze rispettosi, ma molto distratti. Puoi sbatterci contro ma loro hanno la testa da un’altra parte. Guardano avanti ma è come se non ti vedessero e quindi non salutano».

Bertelli sa bene che un buongiorno non servirà a risolvere i problemi che ruotano intorno alla scuola (uno tra tutti, gli spazi da trovare dopo che il rogo dell’Ipia dello scorso maggio che ha fatto perdere in un colpo solo dieci aule per gli studenti delle superiori), ma di sicuro aiuterà ad affrontarli meglio.

«Si guarda sempre ai macro problemi – sottolinea il dirigente – ma è importante occuparsi anche dei micro aspetti della quotidianità, soprattutto quando la loro risoluzione non comporta dispendio di energia fisica né economica. Pertanto auspico vivamente che i miei alunni imparino a dare il classico ma non desueto ‘buongiono’».

Ieri mattina la circolare delle buone maniere aveva già sortito il suo effetto: buongiorno è stata la parola più pronunciata tra gli studenti. «Io stesso sono stato inondato di buongiorno», sorride il preside. Ma adesso che il buon voto in condotta è garantito, cari studenti datevi da fare sui libri, perché compiti in classe e interrogazioni non si superano con un semplice saluto...