LUIGI CAROPPO
Editoriale
Editoriale

Toscana futura, c’è il vero bivio. Anche per i partiti

Lavoro (foto di repertorio)

Lavoro (foto di repertorio)

Firenze, 23 luglio 2023 – Il dibattito su Qn-La Nazione riguardo il futuro della Toscana ha messo le carte in tavola. Gli interlocutori (in primis il presidente di Confindustria regionale Maurizio Bigazzi, i sindacati, gli artigiani) hanno parlato chiaro, senza giri di parole puntando il dito su carenze e aspettative. Lavoro, sostegno alle aziende, salari dignitosi, ma anche fiscalità compatibile. E poi sviluppo infrastrutturale e Pnrr da sfruttare fino in fondo.

Il presidente della Toscana gli ha risposto punto su punto: superata la boa di metà mandato, Giani sa che la volata per la riconferma verso l’appuntamento del 2025 è già iniziata e lui a quello striscione vuol passare per primo. E allora mostra più determinazione, è più netto nelle scelte, meno incline alle mezze misure e a dare un colpo al cerchio e alla botte. Il vento dentro il suo partito è cambiato da fine febbraio scorso; lui ha capito, da navigante esperto, la posizione da tenere e così sta facendo.

Esempi? La campagna asilo nido gratis e il prossimo bonus Cultura per aiutare i giovani, novità per la Toscana. Il Pd annuncia un’estate di mobilitazione in Toscana su salario minimo e su precarietà e cerca di trovare equilibrio tra il nuovo gruppo dirigente (Schlein-Fossi) e le esperte volpi riformiste che a Cesena, dove sono arrivati molti dem toscani, hanno rialzato la testa e condiviso il Patto della piadina. Fanno sentire la loro voce anche i cattolici in politica trovando nuova linfa per un rilancio necessario a Camaldoli. "Liberi ma non dispersi" diceva il vescovo Gastone Simoni. La speranza di un progetto comune da condividere c’è sempre, ma non per un nuovo “partitino“ ma per incidere nella realtà politica italiana, ricca di polemiche e di poche idee.

Nello scenario toscano il centrodestra si fa sentire, ma dovrebbe dare una svolta netta perché le amministrative del prossimo anno e il voto del ’25 non aspettano. Non solo puntare il dito, secondo la coalizione, sulla crisi del sistema di governo targato Pd (Regione, Firenze, Prato, Livorno) ma anche far capire come vorrebbe modificare regione e città trovando i candidati giusti per interpretare il cambiamento.