Editoriale

Toscana, di fronte al bivio del futuro

Il presidente della regione Toscana Eugenio Giani a Marina di Pisa dopo l'ultima mareggiata (Foto Valtriani)

Il presidente della regione Toscana Eugenio Giani a Marina di Pisa dopo l'ultima mareggiata (Foto Valtriani)

Firenze, 7 gennaio 2024 – La Toscana è in bilico tra ripartenza coraggiosa e stop preoccupante, ostaggio di una campagna elettorale continua che consuma le energie, limita le aggregazioni virtuose, esalta l’egoismo dei partiti senza visione lungimirante. E’ lo scenario che si apre col nuovo anno. Lo dicono i numeri, le analisi, le prospettive. Si aspetta la svolta per la sanità (intanto l’addizionale Irpef è aumentata causa payback fantasma) e il piano rifiuti. Va avanti la polemica sui soldi per l’alluvione.

“Due possibili sentieri: o quello virtuoso della ripartenza; o quello della lenta decadenza - scrive il presidente dell’Irpet Nicola Sciclone - Il cammino è caratterizzato dalla attuale instabilità dell’equilibrio fra la capacità di generare valore e quella di assecondare i bisogni di istruzione, salute, assistenza, consumo che influenzano la qualità della vita quotidiana. A rendere più instabile l’equilibrio, e a minacciarne la rottura, le traiettorie demografiche”. Aumentano i bisogni, si riduce la popolazione attiva. Per Sciclone c’è la possibilità “di contrastare il declino della forza lavoro con più ingressi dall’estero”. Senza giri di parole: “Ci servono più immigrati”. Ma c’è un’occasione da cogliere: “Le risorse del Pnrr/Pnc” per gli investimenti “per garantire, nel breve periodo, una crescita economica per l’effetto moltiplicativo della spesa e, nel lungo periodo, una maggiore produttività per fattore produttivo impiegato”. A parte il caso stadio Franchi (storia a parte per come è nato, sviluppato e per l’epilogo incerto), la Toscana ha oltre 12mila progetti finanziati dal Pnrr con oltre otto miliardi. Settori? Il nostro presente e futuro: verde, salute, infrastrutture, mobilità, digitalizzazione, inclusione, cultura. Non c’è alternativa: la sfida Pnrr (portare in fondo i progetti in tempi stabiliti) non ammette passi falsi. La politica con i suoi interpreti locali, sempre divisa su tutto e alla ricerca del colpevole negli avversari, non crea ottimismo. Da Pisa gli industriali hanno alzato la voce per lo sviluppo che non è sostenuto dalle istituzioni. Cresce la disaffezione nei partiti e l’astensionismo è forte. Il bivio è dietro l’angolo. Come risponde la Toscana?