
Firenze, 2 luglio 2023 – Nei giorni scorsi la procedura d’urgenza per l’istituzione della seconda commissione parlamentare sul Forteto è stata votata dal centrodestra mentre Pd e Sinistra hanno votato contro e il Movimento 5stelle si è astenuto.
La vicenda del Forteto è stata a lungo una vergogna toscana e una tragedia per cui molte persone portano da anni profondi segni. La comunità mugellana, guidata dal suo guru Rodolfo Fiesoli, pluricondannato, è stata scenario per decenni di violenze e abusi nei confronti di giovani dati in affidamento e accolti nella struttura non accreditata per compiti così delicati ma riconosciuta tale da istituzioni, politica (di sinistra) e Tribunale dei minori.
Il Pd ha fatto sapere dopo quel voto dell’altro giorno che si è trattato di contrarietà solo ad un aspetto tecnico e che quando la richiesta per la nuova commissione arriverà in aula voterà a favore.
Confidiamo che non ci siano dubbi. La commissione deve essere fatta. Punto e basta. Perché deve essere approfondito ancora molto su legami tra la comunità e il territorio. La prima commissione parlamentare non ha concluso il suo lavoro, la nuova potrà, si spera, operare meglio ed arrivare ad una relazione conclusiva che diventi un punto di riferimento.
In Toscana hanno operato due commissioni d’inchiesta (la prima presieduta da Stefano Mugnai, Forza Italia, e la seconda da Paolo Bambagioni, Pd). I dem non hanno mai incoraggiato le commissioni regionali tanto che Bambagioni è stato isolato e poi ha lasciato la politica.
Bisogna ancora parlare del Forteto (come sta facendo il podcast L’isola che non c’era dell’avvocato pratese Edoardo Orlandi e del giornalista Marco Maisano) per sapere e non dimenticare. Deve essere una mobilitazione di impegno civile. Di tutti, soprattutto in Parlamento.