La svolta del fotovoltaico. Ecco quando conviene / Domande e risposte

Il rialzo dei prezzi di gas ed elettricità spinge verso forme di energia rinnovabili. L’esperto Cna: "Oggi meno vincoli e difficoltà. Un forte taglio alle bollette"

Un tecnico al lavoro sui pannelli solari

Un tecnico al lavoro sui pannelli solari

Firenze, 20 giugno 2022 - In questo periodo di rincari energetici, il fotovoltaico può rappresentare una soluzione per risparmiare. Ma come si fa a scegliere l’impianto giusto? Lo abbiamo chiesto a Sergio Perna, presidente degli elettricisti di Cna Toscana Centro. "La prima cosa da fare – spiega – è rivolgersi a liberi professionisti, in particolare ingegneri, abilitati a progettare l’impianto, o alle aziende abilitate alla lettera ‘A’, riconosciute in Camera di commercio". Per quanto riguarda l’iter autorizzativo, oggi è più semplice: "In Toscana ci sono sempre stati tanti vincoli, ma ora stanno decadendo. Con l’entrata in vigore del decreto Semplificazioni – spiega Perna – dove ci sono vincoli paesaggistici e architettonici c’è un po’ più di flessibilità da parte degli enti istituzionali".

"Anche nei centri storici delle città, dove esistono delle regole ben definite – prosegue il presidente degli elettricisti di Cna Toscana centro – non è detto che ci sia il completo diniego ad installare il fotovoltaico. A meno che l’edificio non sia di pregio storico e soggetto a vincolo, si valuta caso per caso, secondo la zona di competenza".

Appurato che si possa installare, quanto costa l’impianto? "Non ha un costo definito. Dipende dal fabbisogno energetico dell’involucro, dalle esigenze del cliente, dall’utilizzo dell’energia elettrica. Poi dipende anche dalla qualità del materiale che si installa e se si vuole l’accumulo, che consente di avere disponibile energia quando non c’è il sole. Diciamo però – risponde Perna – che si parte da un minimo di 2mila euro a Kilowatt". Quindi per un impianto da 3 Kilowatt il costo minimo è di circa 6mila euro. Per quanto riguarda, invece, il risparmio, bisogna ricordare che non è possibile azzerare i costi dell’energia.

"Per il 60% le bollette – sottolinea l’esperto – sono fatte da oneri e tasse. Quelli restano anche se si produce energia elettrica da soli. Oltre comunque al risparmio energetico, c’è da tenere conto del vantaggio per l’ambiente, in quanto con l’impianto fotovoltaico si riducono le emissioni di CO2 nell’atmosfera". I pannelli, però, dovranno essere smaltiti. "Questo sarà un problema, infatti. Pannelli e batterie di accumulo hanno una vita di 25 anni. Gli impianti più vecchi si stanno iniziando a smaltire ora".

Quali sono gli incentivi?

Il Governo ha previsto delle agevolazioni per chi sceglie di installare un impianto fotovoltaico. L’intervento può rientrare nel bonus ristrutturazione al 50%, nell’ecobonus al 65% oppure, anche se di fatto oggi l’incentivo è congelato, nel Superbonus 110. Per quanto riguarda il bonus ristrutturazione, la legge di bilancio ha confermato che nel 2022 e fino al 2024, è possibile detrarre il 50% - la detrazione viene spalmata in dieci quote annuali di pari importo - per una spesa totale fino a 96mila euro.

L’agevolazione copre tutto: dalla progettazione all’installazione, ma anche le spese per le perizie, l’imposta di bollo, l’Iva. Per installare i collettori solari che servono per l’accumulatore termico per la produzione di acqua calda sanitaria e riscaldamento, è possibile ricorrere all’Ecobonus 65% ordinario. Anche in questo caso si può detrarre in dieci rate annuali di pari importo, con un massimale di spesa di 60mila euro a abitazione. Infine, l’installazione dell’impianto fotovoltaico può rientrare nel Superbonus 110% nel caso in cui venga fatto un intervento trainante come l’isolamento termico delle superfici verticali, inclinate ed orizzontali per il 25% dell’edificio o l’installazione della caldaia a condensazione o pompa di calore.

Fotovoltaico da balcone: serve l'autorizzazione?

Il fotovoltaico da balcone necessita di autorizzazione? Se si vive in una casa indipendente no (a meno che non siamo in centro storico e sia previsto un vincolo paesaggistico. Sul balcone del condominio va comunicato all’amministratore data di inizio e fine lavori

Quanti pannelli solari servono per alimentare una casa?

Dipende da quanto grande è la casa e dai consumi energetici. In linea generale mediamente ogni 10 mq serve un mq di pannello solare. Una famiglia di 3-4 può aver bisogno da 9 a 18 pannelli per acqua calda e riscaldamento. 

Che differenza c'è fra fotovoltaico e solare?

I pannelli fotovoltaici trasformano l’energia dei fotoni della luce in elettricità, i pannelli solari termici utilizzano il calore contenuto nella luce del sole e scaldano l’acqua: i primi sono più grandi costano di più e durano circa 30 anni, i secondi sono più piccoli e durano circa 20 anni.

Come funzionano le celle al silicio?

Gli impianti fotovoltaici sono composti da celle di silicio puro al 99%. Tre i tipi di celle, spiega Altroconsumo: monocristalline (consentono di avere più potenza/mq); policristalline (hanno buoni rendimenti e costano meno); amorfe (con buona adattabilità alle alte temperature).

Quando conviene?

Il fotovoltaico conviene quando si ha la possibilità di concentrare la maggior parte dei consumi di energia nelle ore diurne. Così si massimizza l’autoconsumo di energia. Infatti quella in eccesso viene immessa nella rete nazionale ma ha una resa economica bassa (circa 10 cent/kWh).