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Voli di lusso in aerotaxi, ma l'imposta non viene versata: al Fisco mancano 353mila euro

Indagine della Sezione Aerea della Guardia di Finanza, nel mirino in particolare gli scali di Pisa, Grosseto e Marina di Campo all'Elba

Guardia di finanza

Pisa, 12 dicembre 2022 - Al Fisco mancano 353mila euro: sono quelli relativi all'imposta che ogni passeggero deve pagare per i cosidetti "voli di lusso", cioè quelli in aerotaxi, a bordo di piccoli velivoli che possono ospitare al massimo 19 viaggiatori. Lo ha accertato l'indagine della Sezione Aerea della Guardia di Finanza di Pisa, in particolare analizzando i registri degli scali aeroportuali toscani dal 2017 in poi, incrociando i dati delle annualità fino al 2021 e le informazioni riscontrate sulle banche dati in uso al Corpo. L'attenzione è stata rivolta in particolare agli scali di Pisa, Grosseto e Marina di Campo all'Isola d'Elba.

Tre società, di cui una straniera, sono risultate insolventi al pagamento dell’imposta erariale. la norma prevede infatti che il vettore si faccia carico di pagare l'imposta dovuta da ogni passeggero: 110 euro per tratte inferiori ai 1.500 chilometri e 200 euro per le percorrenze superiori.

Come specifica il tenente colonnello Anedda, comandante del reparto di volo, l’imposta, pur rimanendo in capo al passeggero, deve essere versata dal vettore aereo entro il mese successivo a quello di effettuazione del servizio per le tratte effettuate tramite aeromobili immatricolati nel registro aeronautico nazionale tenuto dall’Enac o nei registri dei paesi comunitari o appartenenti allo spazio economico europeo. È stato così possibile contestare un mancato pagamento di importanti tributi per ogni singola tratta, in considerazione del numero di passeggeri dichiarati dal vettore aereo nonché delle località di partenza e arrivo del mezzo aereo stesso, e applicare, in aggiunta, una sanzione pari al 30% del dovuto.