Un passo fuori dal baratro

Il direttore de La Nazione risponde ai lettori

L'editorialista de La Nazione Marcello Mancini

L'editorialista de La Nazione Marcello Mancini

Firenze, 21 ottobre 2014 - GENTILE DIRETTORE, la dilazione di 10 giorni nel pagamento delle pensioni, pur non provocandomi personali problemi, mette in luce in quale situazione versa il nostro Paese. Sono colpi che moralmente abbattono anche i più convinti nazionalisti. Curzio Malaparte definì l'Italia "povero stivale ridotto a ciabatta". Vorrei che lei mi rendesse un po’ di fiducia. G. P.Cianferoni, Scandicci

Partiamo  da un presupposto: lamentarsi ormai non serve a niente. Allora la fiducia alla quale aggrapparsi discende dal coraggio che il Paese avrà di cambiarsi l’abito. Fin qui le speranze sono state piuttosto scarse, però per rivoltare la mentalità servono almeno un paio di generazioni. Intanto direi di smetterla con i piagnistei e cerchiamo di sostenere gli sforzi di chi sta provando a togliere dal sistema italiano, le croste che porta con sè dal Dopoguerra. Non demonizzerei i tentativi di dialogo - almeno sulle Riforme - fra maggioranza e opposizione, perché se si vuole voltare pagina, bisogna farlo insieme, superando le contrapposizioni ideologiche che tanto piacciono a noi italiani. Non si cambia il mondo urlando più forte dell’avversario. La fiducia che posso darle, sta nella certezza che un numero sempre maggiore di italiani, ha capito che la Seconda Repubblica è stata come la Prima, cioè non è cambiato nulla: ora la musica è diversa. Ancora un passo è c’è il baratro. La buona notizia - consoliamoci così - è che ce ne stiamo accorgendo.