La social manager da urlo fa volare gli Uffizi su Tik Tok

In un solo anno l'empolese Ilde Forgione ha lanciato il profilo sul social network. Ora è considerata tra le migliori al mondo per gli account museali

Ilde Forgione

Ilde Forgione

Empoli, 7 aprile 2021 - Osare, lanciarsi in nuove sfide, rendere possibile ciò che apparentemente non lo è. E’ ciò che in un anno è riuscita a fare Ilde Forgione, 36 anni, che insieme a un team di professionisti ha fatto diventare le Gallerie degli Uffizi uno dei musei più seguiti al mondo su Tik Tok. La giurista empolese, che lavora nel dipartimento valorizzazione e strategie economiche, è stata inserita dalla prestigiosa rivista "The Art Newspaper" tra i migliori social media manager del mondo negli account museali durante la pandemia. Il canale ufficiale degli Uffizi su Tik Tok è nato un anno fa e conta oltre mezzo milione di like.

A chi è venuta l’intuizione di far sbarcare gli Uffizi sulla piattaforma più amata dai giovani? "Il direttore Eike Schmidt è sempre aperto alle novità e al confronto. Mi ha chiesto cosa ne pensassi di aprire un canale su Tik Tok. Ho dato subito parere favorevole e disponibilità. A fine aprile di un anno fa è nato l’account, dietro il quale c’è una squadra di otto professionisti: storici dell’arte, filosofi, grafici".

Qual è stata la difficoltà maggiore nel raccontare le opere su Tik Tok? "La sfida non era semplice. Tik Tok è un social che ruota intorno al volto umano, all’espressività e al movimento del corpo. Le opere invece sono statiche e per renderle dinamiche e comunicative abbiamo iniziato a utilizzare un linguaggio scanzonato, divertente. L’ironia è l’ingrediente principale. I feedback sono positivi. Lo abbiamo riscontrato in termini di bigliettazione nei momenti in cui siamo riusciti a riaprire con un sensibile aumento di visitatori under 25. Gli stessi giovanissimi utenti ci taggavano nei loro video Tik Tok. Per noi è una soddisfazione: siamo arrivati all’obiettivo".

Le prossime sfide? "Riportare le persone al museo in presenza e in sicurezza. Con Tik Tok volevano suscitare la curiosità dei più giovani, creare un interesse personale nella visita di un museo, far vedere che l’arte non è noiosa. Continueremo a farlo cercando di far conoscere le opere meno famose, alternando video divertenti a pillole didattiche e live di approfondimento".