La truffa? Corre soprattutto via sms. "Ignorate messaggi sgrammaticati, con link strani"

Aumentano le truffe online. "Non aprite mai gli sms che fingono di essere la vostra banca. In caso di necessità, la vostra filiale vi chiama per un appuntamento in presenza", dice Silvia Bartolini del Codacons. Ecco come difendersi

Phishing

Phishing

Firenze, 21 settembre 2022 - Un click in un momento di disattenzione ed il danno è fatto. A quel punto, il nostro conto viene svuotato, o quasi, da truffatori che fingono di essere bancari. Il fenomeno delle truffe online aumenta in modo esponenziale e miete vittime soprattutto tra i 40-50enni. Secondo i dati di Confconsumatori, dall’inizio dell’anno in Toscana sono “un’ottantina i casi seguiti di truffati online”. “Un numero impressionante - commenta in una nota -, in costante aumento rispetto solo al 2021, quando i casi riscontrati in toscana nei 12 mesi erano una quarantina».

Ma come mettersi al riparo da questi rischi?

“Bisogna attivare il servizio di messaggistica per la conferma dei pagamenti e non aprire gli sms che fingono di essere la propria banca”, dice Silvia Bartolini, presidente Codacons Toscana. “Capisco - aggiunge, - che in un momento di confusione possa capitare di aprire il messaggio truffaldino e di clikkare sul link. Le persone, prese dalle loro quotidiane corse, sul momento leggono distrattamente, credono che a cercarle sia la loro banca e… si fidano. Invece, bisogna sempre tener presente che in caso di necessità la banca chiama, oppure invia le comunicazioni via app”.

Cosa fare quando, sbadatamente, una persona clikka sul link creato da questi truffatori senza scrupoli?

“Quando si apre il link fraudolento si è purtroppo già nei pasticci. A quel punto, se uno si rende conto di aver commesso un grosso sbaglio, è bene che non risponda al telefono, perchè di lì a poco potrebbe ricevere la chiamata del finto dipendente della propria banca, e chiami subito la propria filiale. Bisogna stare sempre attenti al mittente, sia degli sms con il link di rimando che delle e-mail. Bisogna stare attenti ai messaggi sgrammaticati, ai loghi fasulli, ad indirizzi mail platealmente non aziendali”.

Ci sono fasce d’età maggiormente prese di mira?

“Al contrario di quanto si potrebbe ipotizzare, non sono gli anziani che, in certi casi, si salvano per via della loro diffidenza verso la tecnologia. I truffati sono perlopiù 40-50enni, lavoratori sempre incastrati tra mille impegni. È sulla frenesia della vita moderna che fanno leva i truffatori. Sanno che, nel multitasking generale, qualcuno preso da altri pensieri legge il messaggino distrattamente e clikka su un link che, in un momento di calma, riconoscerebbe subito come fraudolento”.

Ci sono banche più colpite di altre?

“Direi di no. I malviventi colpiscono ciclicamente uno o un altro istituto bancario. Nel mirino sono finite sia grandi che piccole banche. E poi le Poste”.

C’è chi dice che il giorno più a rischio sia il venerdì, quando le filiali chiudono…

“E’ vero. Pare che sia il giorno della settimana preferito da questi balordi, che sembrano prediligere i momenti in cui le filiali sono chiuse. In generale, comunque, le truffe sono sempre dietro l’angolo, ogni giorno, ad ogni ora. Gli hacker carpiscono i contatti dei clienti insinuandosi nei siti delle banche e poi inviano gli sms farlocchi. È bene monitorare sempre il proprio conto, perchè c’è chi si accorge degli ammanchi dopo vari giorni. C’è anche chi è stato chiamato dal numero ufficiale della propria banca…. Ma dall’altra parte del telefono c’era il truffatore. Purtroppo, esistono dei sistemi coi quali gli hacker riescono a fingere di chiamare dai numeri ufficiali. Non fidatevi mai: riattaccate e chiamate voi la vostra filiale”.

Chi è stato truffato riesce a recuperare qualcosa?

“Ci sono vari casi di banche condannate. Una delle prime condanne risale al 2014. In quel caso si trattava delle Poste. I giudici danno spesso ragione al consumatore perchè la banca non ha reso invulnerabili i propri sistemi”.