Ecco cos’è il 'train surfing', la folle moda per gli amanti del brivido

Una bravata che può finire in tragedia per i giovanissimi che sfidano la morte per una prova di coraggio con gli amici, o per immortalare l’impresa in un selfie o un video choc

Writer postano video su treno in corsa (foto Ansa)

Writer postano video su treno in corsa (foto Ansa)

Firenze, 19 aprile 2022 – L’incidente capitato al diciassettenne a Pisa, salito sul tetto di un treno merci rimanendo folgorato, ha portato alla ribalta la folle moda del 'train surfing', che potrebbe essere all’origine dell’episodio e su cui stanno indagando gli investigatori. 

Ma cosa si intende per ‘train surf’? In pratica, come dice la stessa parola, si cerca di cavalcare un treno come si farebbe con una tavola da surf al mare. Una pratica illegale, che continua però a essere praticata, a mietere vittime e procurare gravi incidenti per gli amanti del brivido che cercano di sperimentarla. Salgono sul tetto dei vagoni e la sfida viene vinta da chi riesce a rimanere, o camminare e in alcuni casi anche saltare, sui convogli del treno per più tempo, prima di catapultarsi giù dal convoglio. Tuttavia bisogna fare i conti con vari rischi: i treni prendono velocità in pochi secondi, e molto spesso questo gioco finisce in tragedia, perché gli amanti del brivido si imbattono in cavi dell’elettricità, tunnel, cartelli.

Può anche darsi che un vagone si muova violentemente e che si scivoli sotto le rotaie. In ogni caso, saltare o venire giù da un treno in movimento è pericolosissimo e può portare a gravi incidenti se non addirittura a cadute che risultano fatali. Una moda che coinvolge tanti giovanissimi, italiani e non, che mettono a repentaglio la propria vita per una botta di adrenalina. Queste azzardate ‘escursioni’ sul tetto dei treni sono fuori legge e severamente punite, infatti molto spesso i giovani che decidono di provare questa folle esperienza indossano maschere e cappucci. Molto spesso questa ‘bravata’ non è una prova di coraggio tra amici, ma solo una sfida contro la morte fatta per essere immortalata attraverso selfie che poi finiscono sui social. C’è anche chi, armato di bomboletta spray, si diletta durante la corsa anche ad imbrattare i convogli. Writer dotati di telecamera su un casco che hanno rischiato la morte per un video choc.

 

Maurizio Costanzo