Allarme varianti, il virus continua a crescere. Toscana arancione macchiata di zone rosse

A Siena oggi il sindaco annuncerà la chiusura delle scuole superiori. A Cecina focolaio in una Rsa. I Comuni più a rischio

La campagna di vaccinazione procede a rilento

La campagna di vaccinazione procede a rilento

Firenze, 23 febbraio 2021 - Arancione ma con molte macchie rosse: è lo scenario della Toscana per i prossimi giorni. Consapevole che la situazione peggiora, il governatore Eugenio Giani è pronto a chiudere. Con zone rosse da applicare chirurgicamente nelle aree dove il virus circola di più, comuni o province. "Sono in contatto con i sindaci per disporre chiusure rapide nelle realtà territoriali dove il contagio cresce a ritmo esponenziale e dove abbiamo riscontrato la presenza di varianti", spiega il presidente che sta monitorando i dati. Osservati speciali quelli dei prossimi due-tre giorni per confermare il trend di crescita che da giovedì scorso ha portato il numero di contagi quotidiani sulla soglia dei mille. "Non mi farò remore", incalza. Giani ieri a Roma ha incontrato il ministro per la Salute Roberto Speranza e il direttore generale della Prevenzione, Giovanni Rezza: attenzione massima ai casi di variante (soprattutto brasiliana e sudafricana), l’input.

La Toscana, in base all’indice Rt nella settimana 3-10 febbraio balla sul limite della zona rossa: ma con un dato medio di 1,19 dovrebbe restare in arancione pur con molte zone rosse a partire già dai prossimi giorni. Ci sono però altri indicatori che destano preoccupazione: la presenza di varianti di virus a più alto tasso di contagiosità che potrebbe determinare una crescita esponenziale della curva e l’ulteriore aumento della pressione nei reparti Covid e nelle terapie intensive. Soprattutto in molti comuni della provincia di Pistoia e nell’Empolese. Preoccupa tutta la valle dell’Arno, quella più abitata. Ma anche sulla costa, nel Senese, nel Fiorentino, in Lucchesia e Lunigiana sono molti i comuni che si apprestano a cambiare colore.

A Siena, con 6 casi di variante brasiliana, oggi il sindaco annuncerà la chiusura delle scuole medie e superiori. A Monteroni d’Arbia parte lo screening con tamponi a tappeto: se sarà verificata la presenza di varianti, pronti a chiudere come accaduto già a Chiusi dove i 15 casi di variante carioca sono isolati come i loro contatti.

Cecina, con il focolaio partito nella Rsa gestita da suore, potrebbe colorarsi di rosso. E l’elenco si allungherà. "Non possiamo permetterci una terza ondata pandemica che metta in ginocchio la Toscana in questa delicatissima fase di vaccinazione. La tutela della salute dei cittadini sarà sempre al primo posto – spiega il presidente Giani – Sono consapevole della drammatica situazione economica, ma se non riusciamo a superare l’emergenza sanitaria non potrà esserci ripresa".Il rammarico più grande condiviso da Giani e Speranza è non aver potuto sfruttare questi due mesi in cui la curva epidemiologica è rimasta sotto controllo per vaccinare, a causa delle poche dosi arrivate.

"La Toscana ha fatto un grande lavoro con i pochi vaccini a disposizione, ma la porzione di popolazione immunizzata è ancora troppo bassa per avere benefici", dice il presidente che ha avuto rassicurazioni da Speranza sul fatto che le consegne d’ora in poi saranno costanti e in crescita. Ma anche a marzo le poco più di 400mila dosi, con sole 95mila di AstraZeneca, non consentono di accelerare. "Conto su un intervento forte del presidente Draghi, che riesca a fare arrivare al nostro Paese un numero congruo di vaccini, noi siamo pronti con un piano che garantisce 25mila vaccinazioni al giorno, con lo schieramento di tutte le forze: Asl, medici di famiglie e privato sociale", spiega Giani che ha incassato l’ok del ministro per far partire subito la campagna di vaccinazione dei pazienti fragili: in Toscana 800mila persone con esenzione dal ticket per patologia. Li vaccinerà il personale delle Asl nei centri e negli hub allestiti.