Toscana zona rossa? Giani: "Forse un'altra settimana in arancione"

Colori regioni, il punto con il presidente. L'analisi dei dati in vista della settimana 8-14 marzo. Arezzo e Empoli rischiano il lockdown

Ragazzi sulle rive dell'Arno a Firenze domenica 28 febbraio (New Press Photo)

Ragazzi sulle rive dell'Arno a Firenze domenica 28 febbraio (New Press Photo)

Firenze, 2 marzo 2021 - «In attesa della valutazione di Roma, sulla base delle nostre valutazioni, che non sono ufficiali, per quanto riguarda la Toscana ad oggi posso dire che ci sentiamo di poter prevedere la zona arancione anche nella prossima settimana. Ma sono dati ancora non ufficiali, fino a venerdì non posso dare nessun responso ufficiale».

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Lo ha detto il presidente della Toscana, Eugenio Giani, ospite di Lady radio, parlando dell'evoluzione del contagio in Toscana. «Non posso negare - ha aggiunto Giani - una preoccupazione nel vedere non solo in Toscana, ma in tutta Italia, la crescita dei contagi e dei ricoveri. Detto questo mi sento che in Toscana siamo su un livello gestibile». 

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Anche per Nardella la Toscana sarà arancione

"L'invito alla prudenza è la premessa di ogni cosa, perché la situazione non è certo tranquilla. E credo che dovremo ancora aspettare per capire se siamo già in zona rossa". Tuttavia "l'rt della Toscana centrale è al di sotto dell'1,25", inoltre "dobbiamo tener conto che il ministero guarda le due settimane precedenti: quindi la prossima settimana non dovremmo, uso il condizionale appositamente, rischiare il rosso". Lo sottolinea il sindaco di Firenze, Dario Nardella, a margine di una video conferenza stampa.

Arezzo e Empoli rosse?

Arezzo ed Empoli «rischiano tutte e due» la zona rossa ma «la situazione è meno peggiore» e forse non servirà prendere questi provvedimenti. Lo ha detto il presidente della Toscana, Eugenio Giani, a Lady Radio. «Ora - ha spiegato - abbiamo una zona rossa nelle province di Pistoia e di Siena. Questa settimana, lo farò probabilmente giovedì, seguirò il criterio di interlocuzione con i sindaci e con loro faremo una valutazione». «Devo dire - ha sottolineato Giani - che i dati della provincia di Arezzo che l'altra settimana venivano subito dopo quelli di Pistoia e Siena, mi sembra siano meno peggiori di quanto si potesse pensare. Quindi può darsi che non ce ne sia bisogno. Analoga situazione per l'Empolese Valdelsa, rispetto agli undici comuni però ce ne sono tre che sono molto su» con i contagi.

La Toscana e il nuovo dpcm

Giani ha poi spiegato parlato del nuovo Dpcm: «Abbiamo chiesto la capacità di trovare parametri più oggettivi, perché l'Rt non può essere l'unico indice, in quanto si riferisce ai dati che vengono rilevati tre settimane prima», in primo luogo, poi che le nuove misure «vengano comunicate qualche giorno prima del venerdì», e infine «la capacità da parte delle autorità ministeriali di rapportarsi alle Regioni in un modo più concertato, ovvero un maggior ruolo del presidente della Regione nell'assumere responsabilità che partono dai dati reali. Effettivamente vedo che c'è un dibattito che entra nella concretezza e nel vivo di questi temi». 

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L'aggressività del virus

Per quanto riguarda l'aggressività del virus il governatore della Toscana ha detto: "Un po' di esperienza incominciamo ad averla perché è gia' passato più di un anno dai primi casi di Covid. E se riflettiamo su quest'anno di contrasto al Coronavirus ci rendiamo conto che i mesi più pericolosi l'anno scorso sono stati proprio febbraio, marzo e dall'altra parte ottobre e novembre. Io infatti lo chiamo il virus delle mezze stagioni". "A marzo l'anno scorso - ricorda Giani - il Coronavirus raggiunse l'apice, anche se non è possibile fare confronti visto che anche in Toscana non avevamo la capacità attuale di fare i tamponi. In ogni caso l'esperienza dell'anno corso mi porta a dire, chissà per quali condizioni, questo e' il mese che dobbiamo temere di più".