Cento anni fa la tomba di Tutankhamon rivide la luce

La più importante scoperta della storia dell’archeologia avvenne come in un film: vicino la tomba di Ramesse VI la sabbia lasciò intravedere un gradino

Tomba di Tutankhamon (foto Ansa)

Tomba di Tutankhamon (foto Ansa)

Firenze, 26 novembre 2022 - In molti avevano perso le speranze: le ricerche nella Valle dei Re duravano da anni senza dare risultati. Tutti avrebbero gettato la spugna, ma non l’archeologo britannico Howard Carter. A differenza delle mastodontiche piramidi, si stava cercando una tomba nascosta alla vista, di quelle così ricche da essere state appositamente coperte, per proteggerle dai saccheggiatori. Poi però, dopo tutta una serie di innumerevoli tentativi senza risultato, ecco venire alla luce la tomba di Tutankhamon, che si trovava sotto oltre 150mila tonnellate di rocce e detriti. Ma come accadde il ritrovamento? Avvenne proprio come in un film: il 4 novembre del 1922, vicino la tomba di Ramesse VI, la sabbia sembrava essersi spostata come per magia, quel che basta per far intravedere una lastra di pavimento. Carter lo notò e scoprì, con sua grande sorpresa, che si trattava non di una pietra ma di un gradino. Tolse via altra sabbia e si accorse che sotto quel gradino ce n’era un altro, poi un altro e un altro ancora: in tutto quindici. La scala conduceva a una porta. Mandò un telegramma al suo finanziatore Lord Carnarvon per renderlo partecipe dell’eccezionale ritrovamento: “Finalmente fatto straordinaria scoperta nella Valle -stop - Grandiosa tomba con sigilli intatti- stop - Ricoperto tutto fino vostra venuta - stop – Congratulazioni”. Quando Carter solcò l’ingresso della stanza che celava il faraone bambino, reso eterno dalla sua splendida maschera d’oro e lapislazzuli, trovò anche un grande tesoro, di quasi 6mila preziosissimi reperti: era il 26 novembre di cento anni fa quando, per la prima volta dopo 3mila anni di buio, quella porta veniva varcata da qualcuno. Tutankhamon, faraone appartenente alla XVIII dinastia, è una delle figure più celebri della storia degli Egizi. La maschera funeraria e il sarcofago in oro massiccio, sono ormai opere d’arte di fama internazionale, eletti a simboli dell'immaginario legato alla civiltà egizia. Il gruppo di archeologi guidati da Howard Carter aveva fatto la più importante scoperta della storia dell’archeologia. Ma c’è di più: quello fu anche il primo scavo mediatico. Paradossalmente il Faraone bambino vive più oggi di ieri. Il suo nome è grazie a Carter se è diventato iconico, molto più di quanto lo sia stato durante il suo breve regno, visto che morì giovanissimo. Per la grande mostra del 1972, la regina Elisabetta II vide la sua maschera, e così fece negli anni '60 Jacqueline Kennedy. Il sovrano bambino che da vivo non aveva avuto modo di incontrare i potenti del suo tempo, avrebbe incontrato i potenti e i sovrani dei nostri giorni, migliaia di anni dopo. Nasce oggi Eugène Ionesco nato il 26 novembre 1909 a Slatina, in Romania. Commediografo e saggista, noto per l’uso parodistico del linguaggio quotidiano, ha fondato, insieme a Beckett, il teatro dell’assurdo. Ha scritto: “Dio è morto, Marx pure, e anche io non mi sento molto bene”.