Morte di Sara Scimmi, studio investigativo di Chicago scopre nuove prove

Il restauro dei filmati delle telecamere di sorveglianza ha consentito di individuare l'auto e risalire ai proprietari del veicolo che potrebbe essere legato all'incidente

Sara Scimmi

Sara Scimmi

Castelfiorentino, 26 settembre 2022 – Sono passati cinque anni dalla notte del 9 settembre 2017, quando la diciannovenne Sara Scimmi ha perso la vita sulla strada regionale 429 di Castelfiorentino. Il lavoro di uno studio legale e investigativo di Chicago a cui la famiglia della ragazza si è rivolta - Emme Team - ha consentito di riaprire il caso: è infatti stata individuata un'auto legata all'incidente e si è potuto risalire anche ai proprietari.

"I filmati delle telecamere di sorveglianza - spiega l'avvocato Antonio Guglielmelli, delegato dai familiari - sono stati restaurati in modo da poter avere non solo un'immagine nitida, ma hanno permesso di misurare in modo preciso l'unica autovettura che compare nelle immagini mentre passa davanti alle telecamere pochi secondi prima del passaggio del tir, coinvolta nel decesso della povera Sara".

"Un lavoro che non solo ha portato ad individuarne marca e modello - prosegue - ma che ha permesso di arrivare ai proprietari della vettura, constatando in modo certo che gli stessi erano presenti all'interno della discoteca dove Sara Scimmi passò gli ultimi istanti della sua vita. Così come ora non vi è più dubbio di quante persone camminassero a bordo strada quella sera, mentre la vittima veniva travolta dal tir. Grazie a un confronto con le immagini e anche ad un lavoro di indagine ben mirata, ora siamo in grado di poterli chiamare per scoprire cosa hanno visto quella notte".

Secondo Guglielmelli "Sara Scimmi può essere stata trasportata solo da un'auto per poter coprire quella distanza in quel breve lasso di tempo. L'unica automobile presente è quella che ora è stata identificata, insieme con il conducente e proprietario".

"Negli anni scorsi, le stesse perizie dei vari periti nominati - conclude -, affermavano che non era possibile ottenere questa importantissima prova, solo perché non utilizzavano i software che potevano risolvere il mistero. Se consideriamo la presenza di Dna maschili mai identificati sotto le unghie di Sara Scimmi e la dinamica di come la ragazza fu trovata sull'asfalto, sapere chi era al volante di quell'auto e chi camminava a bordo strada è ciò che permetterà di arrivare più vicino alla realtà".