
a 429, la strada dei veleni: collega Empoli con Castelfiorentino e la Valdelsa
Empoli (Firenze), 17 aprile 2021 - I tentacoli della ‘ndrangheta sono micidiali: si allungano, stringono affari loschi, si intrecciano anche con la politica. In Toscana, secondo l’Antimafia di Firenze, arrivano perfino a minacciare la nostra salute. Fino a soffocare. Per i pm Giulio Monferini ed Eligio Paolini le infiltrazioni mafiose sarebbero arrivate ad aggirare le leggi sullo smaltimento dei fanghi utilizzando gli scarti dei conciatori per costruire la 429, la ‘strada infinita’ che dal 2019 collega Empoli alla Valdelsa. Si parla di ottomila tonnellate tossiche sotto ai nostri piedi. Come una polveriera pronta a esplodere. «Se quanto emerso dalle indagini dovesse trovare conferma sarebbe un danno ambientale senza precedenti per la Toscana, una Regione che è sempre stata molto attenta alle questioni dell’ambiente". Daria Duranti, membro del consiglio direttivo della Società italiana di geologia ambientale, va dritta al nocciolo della questione. "La preoccupazione tra i tecnici del nostro settore è enorme – continua Duranti –. Stiamo parlando di matrici ambientali delicatissime, mi riferisco alle zone dove la falda acquifera si trova in superficie e quindi è particolarmente vulnerabile, ovvero l’intera area della Piana che comprende le province di Pistoia, Prato, Firenze e Pisa". Insomma, un problema che tocca tutta la Toscana centrale e rischia di trasformarsi in un disastro ecologico.
«L’impianto Lerose è stato sempre in attività, il pericolo è che il cromo esavalente sia stato rivenduto e utilizzato anche per altri interventi urbanistici – continua la geologa esperta di questioni ambientali –. Questo materiale è famoso per essere un metallo pericoloso, perché particolarmente solubile e quindi a contatto con l’acqua si diffonde più velocemente". Le conseguenze per la salute potrebbero essere devastanti. «I composti del cromo esavalente sono potenti ossidanti e lo rendono fortemente aggressivo nei confronti dei sistemi biologici, con effetti tossici e cancerogeni". Significa, in sostanza, che i prodotti che ogni giorno finiscono sulle nostre tavole potrebbero essere stati contaminati da questi materiali inquinanti. Potenzialmente, una bomba.
«Il consiglio a chi ha un orto con un pozzo è di fare subito un controllo privato dell’acqua – continua Duranti –. Mentre per l’acqua potabile tendo a escludere problemi, ormai ci sono verifiche accurate e costanti". E il problema come va affrontato? "Con immediatezza e tecnici qualificati, anche perché nel caso della strada regionale 429 tra controlli e bonifica potrebbero servire mesi. In campo ambientale è bene agire con ragionevole velocità. In modo corretto e scientifico". Non c’è tempo da perdere.