L’erba alta nei prati, le gradinate distrutte. Gli stadi della Toscana cadono a pezzi

Dalla ventennale disputa del Franchi al Bresciani di Viareggio abbandonato e senza squadra. Il futuro dell’Arena Garibaldi Lo strano caso del Lungobisenzio inutilizzato dopo la disputa fra il Prato e il Comune. E la squadra gioca a Montemurlo

Viareggio, lo stadio dei Pini

Viareggio, lo stadio dei Pini

Firenze, 25 gennaio 2021 -  Toscana all’ultimo stadio, battuta abusata ma quando si parla di impianti sportivi è azzeccata. La nostra inchiesta vuol mettere in evidenza quattro criticità emblematiche delle lungaggini della burocrazia e l’immobilismo della politica. L’ultima conferma pochi giorni fa per lo stadio "Franchi" di Firenze, al centro di una disputa trentennale che ha visto in causa almeno tre gestioni della Fiorentina. A cavallo tra gli anni Ottanta e Novanta la famiglia Pontello aveva espresso il desiderio di coprire la struttura, c’era anche un plastico ma non se ne fece di nulla. I Pontello lasciarono per la famiglia Cecchi Gori che, all’alba del 1990, ha vissuto da spettatrice la parziale ristrutturazione dello stadio per i Mondiali di Italia ’90. Via la pista di atletica, abbassamento del campo e sistema di scale parallelo a quelle elicoidali che urta il buongusto.

Che dire poi dei Della Valle, che hanno presentato due progetti per la nuova casa della Fiorentina ma spariti nel nulla (e non per colpa loro). Ora Commisso, ai ferri corti con Comune e Ministero. E Dal Pino (lega serie A) che dice: "In Italia la burocrazia blocca qualasiasi iniziativa volta a dare valore". Ma è tutta la Toscana che soffre: quando si parla dello stadio dei Pini di Viareggio (il "Torquato Bresciani") il cuore dei romantici si stringe. Era la casa della coppa Carnevale, la più grande manifestazione giovanile a livello mondiale, oggi è abbandonato a se stesso, erba secca alta mezzo metro. Le gradinate sono state abbattute, così come il morale degli sportivi. A Viareggio la perla del Tirreno non c’è più. Come il Lungobisenzio di Prato, da quasi quattro anni inutilizzato e fatiscente dopo la disputa fra il patron Paolo Toccafondi e il sindaco di Prato, Matteo Biffoni. E la squadra (serie D) gioca allo stadio di Montemurlo. Chiudiamo con una speranza, arriva da Pisa. Il nuovo proprietario Knaster ha grandi progetti di ristrutturazione dell’Arena Garibaldi, stadio strategico anche perché a due passi dal centro storico. Knaster ha visto lungo, sarà aiutato dalla politica o si ripeterà un altro caso Firenze?

 

QUI FIRENZE

Tre progetti finiti nel nulla 

«Ho incontrato i collaboratori del presidente del Consiglio, Conte, e abbiamo analizzato nel dettaglio il progetto di ristrutturazione e riqualificazione del Franchi. Sono molto contento, ho trovato una grande disponibilità e l’impegno del governo a sostenere il progetto di riqualificazione». L’ottimismo del sindaco di Firenze, Dario Nardella, nasce dopo la lettera del ministero dei Beni Culturali e Architettonici che vietava l’abbattimento della vecchia struttura per salvaguardare torre di Maratona, pensilina della tribuna e le scale elicoidali del Nervi. Ma in passato ci sono stati anche altri progetti presentati dalla Fiorentina e poi spariti nel nulla. Che sia la volta buona?

 

QUI VIAREGGIO

Da mille giorni senza struttura

Sono mille giorni che Viareggio non ha più il suo stadio, quel vecchio gioiellino dell’architettura immerso nella pineta. Mille giorni fa l’ultima partita. Poi la struttura fu dichiarata inagibile. E in tutti questi anni (quasi tre) non sono stati fatti i lavori di riqualificazione e messa in sicurezza. Anche la Viareggio Cup, o coppa Carnvevale (nella foto Bernardeschi premiato), il torneo internazionale giovanile più importante, nel 2019 è traslocato in altri campi. A settembre qualcosa si è mosso. Per poco meno di 200mila euro sono state abbattute le gradinate. Ma ad oggi non è stato presentato un progetto né di ricostruzione delle gradinate, né di messa a norma delle tribune.

 

QUI PISA 

Nuova Arena per sognare

«Nuova Arena Garibaldi pronta nel 2024», è questo il timing che il Pisa Sporting Club si è dato per la realizzazione di un impianto a due passi dalla Torre pendente. Una partita, quella della ricostruzione di una moderna infrastruttura, che si interseca con il recente cambio di proprietà del club. L’ingresso del finanziere anglo-americano Alex Knaster (foto) è legato anche al progetto-stadio. Progetto che gode, fra gli altri, dell’interesse attivo di un fondo britannico: Legends International sarebbe disposto a pagare i 25-30 milioni necessari per i lavori, in cambio della gestione completa del «contenitore finale». Il nuovo stadio sarà destinato non solo a eventi sportivi, ma anche a grandi concerti internazionali.

 

QUI PRATO 

A Prato la questione Lungobisenzio è paradossale. Lo stadio è una cattedrale nel deserto: inutilizzato da 4 anni malgrado le centinaia di migliaia di euro spese per metterlo in sicurezza. I lavori di adeguamento e restyling che costrinsero nel 2017-2018 il Prato a giocare le partite casalinghe del campionato di C a Pontedera, sono conclusi da anni. Nel frattempo la riconsegna dell’impianto alla squadra è slittata per le varie vicissitudini e per la querelle che si è creata fra il sindaco Biffoni e il patron dei biancazzurri, Toccafondi. Il Prato a maggio 2018 è retrocesso in D e gioca al «Nelli» di Montemurlo.