ILARIA ULIVELLI
Cronaca

"Sanità toscana in salute". Giani prova a ritagliare l’Irpef. Il Pd: "Ma senza calcoli elettorali"

I dem puntano il dito contro il governo che ha "strumentalmente attaccato la Regione". Il governatore aspetta il Payback, la legge del 7,5% del Pil, ma anche i risparmi

Sanità toscana, le grandi manovre

Sanità toscana, le grandi manovre

Firenze, 7 maggio 2024 – Senza i partitoni con le ossa d’acciaio alle spalle, com’era una volta, le manovre impopolari costano sempre più care ai politici in prima linea che rispondono alla legge del consenso. Così mentre in Toscana il Pd tutto plaude alla manovra di bilancio regionale che ha permesso di fare muro e tenere salda la sanità pubblica, il governatore Eugenio Giani punta tutto sulla pronuncia della Consulta che il 22 maggio deciderà delle sorti del Payback e dei 420 milioni di euro che spetterebbero alla Toscana. Con la botte piena e con la cinghia tirata sulle spese finora Giani potrebbe fare quello che ha in animo, ovvero eliminare l’aumento dell’addizionale Irpef per i redditi fino a 50mila euro e diminuirla anche per quelli superiori.

Vero che siamo in campagna elettorale, con tanti comuni che in Toscana vanno al voto tra un mese (tra cui Firenze, Prato e Livorno) e la Regione che ci andrà l’anno prossimo, ma il presidente della Toscana ribadisce l’intenzione, anche a prescindere da quel che sarà deciso sul Payback, coi risparmi: "Quanto all’Irpef vorrei eliminare l’aumento per i redditi più bassi ma abbassarlo anche per i più alti, sono sincero – incalza al termine della conferenza stampa indetta dai dem alla casa regionale in via Forlanini a Firenze – Ma solo a ottobre saremo realmente in grado di fare una previsione realistica, vedendo in concreto quanto le ottimizzazioni e le riorganizzazioni riusciranno a incidere sul bilancio e di conseguenza quanto ci sarà consentito fare".

Giani fa un passo avanti. Ma il Pd compattamente difende la manovra che ha permesso al sistema sanitario toscano di reggere. Mentre Giani, guardando i dati Istat letti dall’Irpet, fa notare che la Toscana è seconda solamente al Trentino nello scarto tra sistema pubblico e quello privato: non c’è gara. E così si aspetta che la proposta della segretaria Pd Elly Schlein – che prevede per il prossimo quinquennio un innalzamento dell’investimento sulla sanità pubblica fino a raggiungere il 7,5% del Pil in linea con la media europea – sia accolta dal governo. "D’altra parte le prime Regioni a promuovere questa battaglia e a raccogliere anche le firme per la legge erano state la nostra e l’Emila Romagna", chiosa.

"La sanità toscana è e rimane una sanità di eccellenza nonostante i tagli del governo. I conti sono in ordine, certificati il 30 aprile dal ministero dell’Economia e grazie alla scelta difficile di aumentare l’addizionale Irpef anche la qualità della sanità pubblica toscana rimane un elemento di riferimento", dice il capogruppo del Pd in consiglio regionale, Vincenzo Ceccarelli. Sulle liste d’attesa il governatore dice che la situazione è in miglioramento, grazie a tutte le azioni intraprese. A occhio, in base a sensazione percepita dalla gente, ancora molto è da fare. "C’è una percentuale di inappropriatezza nella richiesta di accertamenti eccessivamente elevata, come ha certificato la Corte dei Conti", dice Giani.

Il deputato e segretario dem toscano Emiliano Fossi mette subito in chiaro che il governo ha creato problemi gossi "non riconoscendo alcune risorse importanti che ci hanno indotto a fare una scelta dolorosa, ma necessaria per mantenere i servizi e la qualità della sanità toscana". Ma che dopo questo, la Toscana è ripartita "e gli indicatori dicono che siamo andati anche a migliorare". Per Fossi il governo aveva puntato la Toscana denunciandone manchevolezze strumentali perché "ha in mente la sanità privata: si cura chi sta meglio economicamente". E sulla riduzione Irpef? "Pondereremo nei prossimi mesi le scelte da fare, sulla base di quanto abbiamo deciso l’anno scorso – spiega Fossi – Lo faremo con calma e tranquillità, non facciamo le cose per calcolo politico".

Cronoprogrammi in linea coi tempi per la realizzazione dei progetti Pnrr, cosa non scontata guardando le altre regioni, livelli extra Lea garantiti. L’assessore regionale al diritto alla salute, Simone Bezzini, ricorda le iniziative intraprese in questi mesi e quelle in corso di realizzazione, per sottolineare il buono stato di salute della sanità toscana.